L’intervista a Roberto Baggio: “Per la maglia della nazionale ho rifiutato il Barcellona e Real Madrid “

L’intervista a Roberto Baggio

Nei giorni scorsi, il giornalista Nicolò Schira ha intervistato uno dei più grandi numeri 10 nella storia del calcio italiano: Roberto Baggio. Diversi i temi trattati dalla Nazionale Italiana passando per il calcio giovanile ed analisi su alcuni giocatori dell’attuale Serie A. Ecco alcuni estratti:

Cosa pensi dei settori giovanili?

“Nei Settori Giovanili non si gioca più solo con la palla ma si fa fare la tattica ai bambini. Inoltre ci sono troppe pressioni sui ragazzi. Ai genitori consiglierei di lasciare i figli liberi di giocare e divertirsi senza pensare ad altro…” Amen.

Ti piace Zirkzee?

“Zirkzee mi piace molto, è un 9 e mezzo: sta facendo un campionato eccezionale col Bologna. Ha grandi qualità e ampi margini di miglioramento. Non ci sono più fantasisti in Italia? Il talento da solo non basta, serve passione, amore e tanti sacrifici per arrivare al top”.

Cosa ne pensi di Euro 2024 e Spalletti?

“Euro 2024? Il Progetto di Spalletti è solo all’inizio: Luciano va lasciato lavorare in pace senza esagerare con le pressioni. Serve tempo. Per la Nazionale dissi no a Barça e RealMadrid: ai miei tempi andare all’estero significava perdere la maglia azzurra…”

Inter scudetto meritato?

“L’Inter merita lo Scudetto: giocano il calcio migliore e hanno davanti #Lautaro che fa la differenza”.

E le critiche su Leao?

“Le critiche le ricevono sempre i grandi giocatori, quelli da cui ci si aspetta sempre il massimo. Divider l’opinione pubblica è il destino dei campioni”. 

Rimane sempre un solo grande rimpianto …

Hai rimpianti ?

“Rifarei tutto della mia carriera, anche gli sbagli. Vorrei solo ritirare il rigore di Pasadena”.

Ti piacerebbe giocare con qualche giocatore attuale?

“Ce ne sono tanti forti. In realtà però pagherei qualunque cosa per tornare giovane e poter giocare di nuovo…” 

Queste le parole del fantasista ex Milan, Juventus, Fiorentina, Bologna e Brescia. Come sempre le sue parole lasciano sempre spunti di riflessione interessanti. Dal campo o ai microfoni regala sempre perle che lasciano a bocca aperta. Prima chi lo guardava, ora chi lo ascolta.