Calcio
Juventus, Allegri sollevato dall’incarico da allenatore: il comunicato
Ecco l’esonero di Massimiliano Allegri dalla Juventus. Dopo le vicende in Coppa Italia, il destino di Max era inevitabile. La società bianconera ha bloccato il sostituto già da tanto tempo e ha anticipato l’esonero già in programma. Dovrebbe essere Thiago Motta il nuovo allenatore della Juventus nella prossima stagione.
Il comunicato della Juventus
“La Juventus comunica di avere sollevato Massimiliano Allegri dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile.
L’esonero fa seguito a taluni comportamenti tenuti durante e dopo la finale di Coppa Italia che la società ha ritenuto non compatibili con i valori della Juventus e con il comportamento che deve tenere chi la rappresenta.
Si conclude un periodo di collaborazione, iniziato nel 2014, ripartito nel 2021 e terminato dopo le ultime 3 stagioni insieme con la Finale di Coppa Italia.
La società augura a Massimiliano Allegri buona fortuna per i suoi progetti futuri”.
La storia di Allegri con la Juventus fino all’esonero
Allegri arrivò sulla panchina bianconera il 16 Luglio 2014. Il mondo bianconero era ancora scottato per l’inatteso addio di Antonio Conte. La società fu rapidissima nella scelta del successore, ma buona parte del tifo accolse Max con una certa dose di scetticismo. Quando le partite cominciarono a contare sul serio, la Juve di Allegri lasciò ben poco agli avversari. Il tecnico livornese inizialmente fu abile nel non toccare più di tanto l’impianto “contiano”, mantenendo la difesa a tre. Così il passaggio da Conte ad Allegri non portò a scossoni: la Juve in campionato passò in testa dalla prima all’ultima giornata, vincendo lo scudetto senza troppi patemi. La vera novità fu il percorso in Champions. La Signora, che con Conte non era mai riuscita a entrare tra le prime quattro, centrò la finale di Berlino nel 2015, poi persa contro il Barcellona.
Il Ciclo
Nel 2015-16 Allegri attraversò il primo momento di crisi a Torino. La Juve, orfana di Tevez, tornato al Boca Juniors, ma con Dybala e Mandzukic in più, partì male in campionato trovandosi a -11 dalla Roma capolista dopo 10 giornate. Max riuscì a rimontare e a festeggiare un altro scudetto in primavera. Gioia che si ripeterà anche nei tre anni successivi, quando il duello fu soprattutto con il Napoli di Sarri. Nel 2016-17, cambiando il modulo in corsa e tornando a quattro in difesa, Max riportò la Juve in finale di Champions, poi persa con il Real Madrid. Nell’estate 2018, la Juventus acquistò Cristiano Ronaldo. Momento chiave per l’addio di Marotta e lo sgretolamento del dominio bianconero. Anche con CR7 la Juve non tornò mai sul tetto d’Europa. Allegri uscì ai quarti con l’Ajax. E la Juve decise di cambiare, ingaggiando Maurizio Sarri.
Il ritorno
Nel 2021 Agnelli, dopo il tentativo Pirlo, richiamò l’amico Max. Era, però, una Juve diversa, reduce dal primo anno senza scudetto dopo nove stagioni e, poco dopo, senza Ronaldo venduto allo United. Il suo gioco poco appariscente non bastava più per vincere nonostante i tanti acquisti della società. Da Vlahovic a Di Maria, niente è cambiato. Nel 2022-23, dopo un inizio deludente, arrivò pure l’inchiesta Prisma a rivoluzionare la società. Agnelli si dimise con tutto il cda, Max si ritrovò prima solo nella tempesta, poi nel 2023-24 con una dirigenza rinnovata dallo sbarco a Torino di Cristiano Giuntoli. Niente trofei, fino a ieri sera.
Il sostituto
Con Allegri ai piedi dell’uscio, la Juventus ha bloccato Thiago Motta bloccato da tempo con un progetto triennale. La dirigenza sembra aver completato l’operazione in entrata. Nonostante le dichiarazioni sempre pacate, l’allenatore è di certo innervosito da questo perenne bilico e preso dalla foga del momento ha fatto trasparire tutto il suo disagio costringendo la società a licenziarlo.
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