Tennis

Cobolli ad un passo dalla Torre Eiffel

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È stato bello ma dolorosissimo. Per lui, Flavio Cobolli, e per tutti coloro che lo hanno seguito da vicino, a partire da papà Stefano. La notte parigina lo ha visto a tanto così da un’impresa che avrebbe potuto rappresentare una svolta della carriera: battere Holger Rune, numero 13 al mondo ma già numero 4, in uno Slam. Per trovare Kovalik al turno dopo. Avanti 5-0 nel tie-break decisivo, dopo aver rimontato due set, Flavio – cuore grande e tennis in piena evoluzione – ha subito la reazione del danese, che in battaglia non si tira mai indietro. Ha commesso qualche errore, ha messo fuori di un centimetro un paio di servizi. Poi l’altro, magari disordinato ma dal talento immenso, è rientrato e si è preso l’incontro.

La scelta, giusta, di lasciare il calcio per il tennis

Un’impresa incompiuta, ma che dice molto sul ragazzo, che appena poche settimane fa si faceva travolgere dall’emozione, più che da Rafa Nadal, al primo turno a Barcellona. Dopo quella delusione – perché per lui questo è stato – ha cambiato marcia: ha battuto fior di giocatori (Tabilo, Jarry, Shelton, Medjedovic), ha quasi piegato Ruud a Ginevra. E adesso mostra un tennis che vale già più del numero 53 in classifica. È migliorato in tutto, Flavio, romano e romanista, che da piccolo voleva fare il calciatore e poi invece ha scelto la racchetta. È migliorato anche nella gestione della tensione, nei momenti delicati. Il fatto è che non tutto si può controllare, e che dall’altra parte c’è un avversario. In questo caso, uno dei migliori agonisti del circuito.

Il nuovo protagonista italiano

In condizioni molto umide, ma su un campo ugualmente veloce, Rune è riuscito a restare carico come una molla anche quando si è ritrovato a un passo dal baratro. Con Mouratoglou – coach di ritorno (per l’ennesima volta) – a tenerlo attivo su ogni punto. Cobolli provava a non guardarlo troppo, a restare concentrato su se stesso, a sparare vincenti mantenendo viva la difesa. Il suo urlo di gioia si è spento sul 7-7, ma questa sconfitta è una promessa: anche lui, Flavio da Roma, 22 anni, vuole essere protagonista. Più di quanto già sia stato fino a oggi. La consolazione, nella notte di Parigi, sta tutta qui.




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