Conference League

Fiorentina, tragedia greca: la Conference sfugge ai supplementari

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La delusione di Nzola (Crediti foto: Salvatore Fornelli/Keypress)

In una gara equilibratissima, il gol al 116′ di El Kaabi condanna la Fiorentina alla seconda finale persa di fila

All’Agia Sophia va in scena un vero e proprio dramma: la Fiorentina si arrende all’Olympiacos e, per la seconda volta consecutiva, vede la Conference League allontanarsi proprio nell’ultimo atto. Una sfida decisa dai dettagli, o meglio da un bomber di razza come Ayoub El Kaabi, capace di sfruttare l’unico spiraglio concessogli in quasi 120 minuti di gioco.

La truppa di Italiano, da parte sua, ha prima sprecato delle occasioni e ha poi progressivamente perso l’inerzia sulla gara, con i supplementari che hanno mostrato quanto l’Olympiacos duro e puro di Mendilibar avesse ancora abbastanza benzina per provare ad evitare la lotteria dei rigori. La prova di maturità dei viola dunque non arriva neanche stasera, così come l’estasi di un trofeo internazionale che manca ormai dalla Coppa delle Coppe vinta nel ’60-’61.

Soprattutto, in questa finale, sono mancati i leader offensivi: Nico Gonzalez costantemente in calando, Kouamé attivissimo ma troppo sbarazzino, Belotti poco pericoloso e infine tutti gli altri subentrati. Finisce così il ciclo di Vincenzo Italiano, dunque? Sembrerebbe di sì, con l’incognita di vedere chi e con quali uomini sarà in grado di dare continuità ad un progetto tecnico che riporti la Fiorentina ancora più in alto. Per ora, tuttavia, si può solo piangere e chinare la testa.

Perfetto equilibrio

Visibile emozione nei volti dei giocatori di entrambi gli schieramenti. A disinibirsi per primo è l’Olympiacos, che al 4′ riparte velocemente e serve Podence al limite dell’area. Il portoghese calcia di destro, con la palla che passa in mezzo alle gambe ma viene poi smanacciata in corner da Terracciano. Passano cinque minuti e anche la Fiorentina si butta in avanti: sugli sviluppi di un calcio d’angolo, però, l’appoggio in rete di Milenkovic è viziato da un lieve fuorigioco.

La Viola si mangia poi le mani al 21′, quando una respinta della retroguardia del Pireo diventa un assist per Bonaventura: il tiro dell’ex Milan però finisce dritto tra le braccia di Tzolakis. Brivido anche dall’altra parte al 25′: da corner arriva la deviazione di testa sul primo palo di Podence, con Terracciano che mostra riflessi felini nel non farsi sorprendere e bloccare a terra la sfera. La sfida trova poi un momento di stasi, con le formazioni capaci di annullarsi a vicenda dal punto di vista del gioco.

Nel finale di primo tempo le mani e la reattività dei due estremi difensori vengono nuovamente messe alla prova, a conferma di un equilibrio difficilmente eguagliabile. Quando Dias suona il duplice fischio l’impressione rimane quella di una partita bisognosa di una vera e propria scintilla. Tensione tra le tifoserie al momento del rientro degli spogliatoi: situazione comunque sedata immediatamente prima di sfociare in qualcosa di più grave.

Non bastano 90′

L’inizio di secondo tempo è a marce basse, con la Viola che prova ad imporre il suo gioco e gli ellenici pronti a sorprendere in contropiede. Una partita a scacchi dove gli spazi scarseggiano e le marcature sono serratissime. Italiano si gioca allora la carta Nzola al posto di un volenteroso ma mai pericoloso Belotti. Al 65′ Milenkovic salta più in alto di tutti sulla battuta di un corner: colpo di testa troppo a lato.

Al 69′ invece proprio Nzola viene ben servito in profondità: appoggio per Dodo cui segue quello per Kouamé, che da buona posizione colpisce male la palla ma costringe comunque Tzolakis a rifugiarsi in angolo. Pochi minuti più tardi arriva il momento di Stevan Jovetic. Iborra, all’imbocco dell’ottantesimo, imita Milenkovic: la sua deviazione stavolta è più insidiosa e va vicinissima al palo.

I minuti scorrono impietosi all’Agia Sophia, anche se Dias ne concede addirittura sette di recupero. Tuttavia anche questi non sono abbastanza: la finale di Conference League si deciderà oltre i tempi regolamentari. La tensione è viva: ormai è una questione di dettagli.

Supplementari

Ad inizio overtime l’Olympiacos prima protesta per una deviazione sospetta di Martinez Quarta in area e poi va vicino al gol proprio con l’ex Jovetic: in quest’ultima occasione è ancora Terracciano a superarsi. La Fiorentina appare invece con poche idee ed energie residue: Italiano adesso metterà mano alle ultime risorse, con un occhio di riguardo alla sempre più probabile lotteria dei rigori.

A metà supplementare prendono la via del campo Ranieri e Beltran, mentre il brivido alla difesa dell’Olympiakos lo procura Ikoné con un tiro forte ma troppo addosso a Tzolakis. La squadra del Pireo è praticamente tutta dietro la linea della palla, ma non per questo non è pronta a colpire. Succede così che, a quattro minuti e mezzo dalla fine, Hezze riesce a mettere in mezzo all’area viola: El Kaabi, fin qui annullato, brucia Ranieri deviando di testa e trafigge Terracciano. Il Var ci mette un po’ a decidere su un eventuale fuorigioco, ma alla fine convalida il gol!

Olympiacos-Fiorentina: 1-0 d.t.s.

Olympiacos (4-2-3-1): Tzolakis; Rodinei, Retsos, Carmo, Ortega (91′ Quini); Hezze, Iborra; Fortounis (72′ Jovetic), Chiquinho (77′ Horta), Podence (106′ Masouras); El Kaabi. All.: Mendilibar

Fiorentina (4-2-3-1): Terracciano; Dodo, Milenkovic, Quarta, Biraghi (106′ Ranieri); Arthur (74′ Duncan), Mandragora; Gonzalez (106′ Beltran), Bonaventura (82′ Barak), Kouamé (82′ Ikoné); Belotti (58′ Nzola). All.: Italiano

Arbitro: Artur Dias (Portogallo)

Marcatori: 116′ El Kaabi

Ammoniti: Podence, Quarta, Kouamé, Jovetic, Paschalakis (non in campo), Biraghi

Espulsi: nessuno




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