Atletica leggera
Il momento d’oro dell’atletica leggera italiana…
L’Atletica leggera italiana è in gran fermento. Le grandi misure di Leonardo Fabbri nel ‘peso’, 4 staffette su 5 già qualificate per Parigi ’24, i giovani che scalpitano e i big che vogliono proseguire nell’onda lunga di Tokyo 2020.
A meno di 100 giorni dai prossimi Giochi Olimpici proviamo a fare il punto della situazione in casa Italia
Non c’è che dire, l’atletica leggera in Italia sta vivendo un momento veramente d’oro, e questo fa ben sperare in vista dei prossimi appuntamenti internazionali: Europei 2024 in casa a Roma e Giochi Olimpici 2024 di Parigi.
L’Italia dell’atletica viene da tre anni strepitosi, con i cinque ori di Tokyo 2020, le due medaglie di Eugene ’22 (oro e bronzo), le 11 medaglie di Monaco ’22 (3 ori, 2 argenti, 6 bronzi) e le 4 medaglie di Budapest ’23 (1 oro, 2 argenti, 1 bronzo), ha ambizione di far bene, e questo inizio stagione è sicuramente molto incoraggiante.
Se da un lato siamo ad inizio stagione, dall’altro non si può non tener conto di quanto fatto questi primi mesi di gara. Ci sono Larissa Iapichino e Mattia Furlani, che anno dopo anno e centimetro dopo centimetro, si stanno sempre di più inserendo tra i top del salto in lungo Mondiale, e questo 2024 potrebbe essere l’anno della definitiva consacrazione.
La velocità azzurra è in fermento
C’è il ritorno alle gare di Marcell Jacobs, che la settimana scorsa ha timbrato a Jacksonville un più che promettente 10.11. Di ritorno alle gare dopo quasi un anno e con la preparazione ancora non al top, il campione olimpico è sembrato più che fiducioso. Qualcuno ha anche storto il naso per il tempo, non proprio di quelli ai quali Jacobs ci ha abituato, ma bisogna dire che c’è ancora ruggine nelle gambe e tutti i suoi compagni di allenamento, agli ordini di coach Rana Reider, hanno firmato tempi tutto sommato simili. Il campione azzurro ha come obiettivo la riconferma europea e un’ottima prestazione a Parigi, e tutti i tifosi azzurri sono con lui.
La velocità azzurra è senza dubbio scoppiettante, perché se da un lato abbiamo i “nomi noti” come Jacobs, Patta, Rigali e Tortu, dall’altro sta scalpitando l’ottimo Chituru Ali di questi tempi. Il 25enne azzurro, finalista europeo a Monaco 2022 e finalista mondiale indoor a Glasgow, ha avuto un inizio stagione pazzesco. Dopo il 10.01 ventoso di Nairobi, negli scorsi giorni ha vinto a Dubai segnando un ottimo 10.06. Tempo che lo colloca al quarto posto nelle liste italiane all time dopo Jacobs, Tortu e Mennea e alla pari di Simone Collio. L’attacco al sub-10 sembra solo questione di tempo.
Di uomini su cui costruire la staffetta 4×100 a questo punto ce ne sono veramente tanti e Chituru Ali ambirebbe, tempi alla mano, anche lui a un posto nel quartetto, senza dimenticare Lorenzo Simonelli, specialista degli ostacoli alti.
La medaglia d’argento dei mondiali indoor 2024 sui 60 hs, avrebbe tutte le carte in regola per essere anche lui della partita. La prima frazione, viste le caratteristiche tecniche di Lorenzo Simonelli, potrebbe anche essere la sua, lasciando inalterate le altre tre. L’inserimento di Ali invece creerebbe invece un vero e proprio ribaltone. Il 25enne azzurro dà il meglio di se’ in seconda o quarta frazione, attualmente più che blindate da Jacobs e Tortu. Tortu, ormai più duecentista, potrebbe essere spostato anche in terza frazione, al posto di Patta. Il sacrificato, sempre per ipotesi, potrebbe essere quindi uno tra Patta e Rigali, o addirittura entrambi in caso di inserimento di Simonelli al lancio. Il quartetto olimpico quindi grosso modo potrebbe essere: Patta (o Simonelli), Ali, Tortu, Jacobs. Anche se in questo momento privarsi di Patta, o spostarlo in prima, sembra una vera e propria eresia. L’atleta sardo anche nelle World Relays di Nassau ha corso una terza frazione straordinaria, candidandosi al ruolo di inamovibile.
In campo femminile Dosso e Battocletti trainano il movimento
In campo femminile, senza fare torto a nessuno, i nomi da tenere d’occhio sono quelli di Nadia Battocletti e Zenyab Dosso. Battocletti, ormai sempre più in confidenza sulla distanza dei 1500 metri, è la mezzofondista di punta del panorama italiano, e da lei ci si aspetta sempre tanto, visto quanto fatto nelle categorie giovanili nel recente passato. Zenyab Dosso, la nostra sprinter di riferimento, se dovesse compiere quel passetto in più per avvicinarsi agli 11 netti, e magari abbatterli, potrebbe giocarsi una medaglia ai prossimi Campionati Europei, sia sui 100 che in staffetta, e magari una finale a Parigi. Traguardi che per il movimento italiano sarebbero risultati epocali.
Nel salto triplo l’Italia punta a una medaglia
Un’altra carta in ottica Parigi 2024 è di certo Andy Diaz nel salto triplo. Il cubano di nascita, dal 1 agosto 2024 potrà indossare la maglia azzurra, appena in tempo per le qualificazioni del salto triplo. Con Diaz in azzurro, l’Italia può giocarsi una carta potenzialmente da medaglia, se non addirittura da oro. Al Golden Gala 2023 ha portato il record italiano a quota 17,75 metri, togliendolo al suo allenatore Fabrizio Donato, mentre nel 2024 ha la migliore prestazione mondiale con la misura di 17,61. Tutto fa ben sperare.
L’atletica in pista, come dicevamo, è scoppiettante, ma ci aspettiamo buonissime cose anche dalla marcia, da sempre terreno fertile per i colori azzurri. Il ritorno di Palmisano ha dato nuova linfa, ma fa da contraltare l’infortunio subito da Massimo Stano che lo terrà fuori dalle competizioni per diverse settimane.
L’Italia nei lanci inizia a far paura…
Chi sicuramente ambisce a qualcosa di importante è Leonardo Fabbri, che a Modena ha lanciato il peso alla misura di 22.88 metri. Solo 3 cm dal record italiano di Alessandro Andrei, datato ormai 1987. Misura, la migliore stagionale, che lo proietta ancora di più nell’olimpo mondiale… Ryan Crouser è avvisato. Il vice campione mondiale outdoor e bronzo indoor è in una fase di crescita clamorosa. Smaltiti gli infortuni degli scorsi anni, Leonardo sta crescendo mese dopo mese e lo aspettiamo a qualcosa di importante sia a Roma che a Parigi.
Il settore dei lanci però non deve dimenticare che la squadra azzurra ha tra le sue fila un nome del calibro di Zane Weir. Atleta da 22,44 m in carriera, che ambisce tranquillamente a una medaglia europea e ad una finale Olimpica
Tamberi è sempre Tamberi…
Ce lo siamo tenuti per ultimo, ma ultimo non è, perchè quel grande agonista e campione dell’atletica che è Alessandro Tamberi. Il Campione Olimpico e Mondiale in carica nel salto in alto, portabandiera per l’Italia a Parigi, sicuramente vorrà coronare la carriera con qualcosa di importante.
Sembrano lontani i tempi quando l’Italia nell’atletica raccoglieva veramente poco e ci si esaltava per un piazzamento in finale o una sporadica medaglia. Quasi sicuramente, anche se noi ovviamente speriamo di no, il traguardo dei 5 ori di Tokyo sarà difficilmente ripetibile a Parigi, ma le carte per far bene ci sono tutte.
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