Tennis
Il ritorno di Naomi
È stata fin qui la partita più bella del torneo, e almeno nel draw femminile rischia di rimanere tale fino alla fine. Naomi Osaka ha quasi battuto Iga Swiatek, in quella che sarebbe stata l’impresa dell’anno, vista l’autorevolezza con cui la numero 1 si presentava allo Slam dove ha già vinto tre volte. E se in quel ‘quasi’ c’è un solo punto, in realtà c’è pure una storia lunga e affascinante, costruita in quasi tre ore di battaglia. Con la polacca vincitrice dopo aver annullato un match-point.
Un ritorno alle origini
Tuttavia, non ci si deve fermare a quel singolo ‘quindici’ (sul 5-3 del terzo) perché sono stati tanti i momenti in cui la giapponese pareva ormai padrona della situazione. Dopo aver ceduto il primo set mancando un set-point, la ex numero 1 Wta (oggi 134) ha dominato il secondo e sembrava destinata a fare altrettanto nel terzo, grazie a un tennis di pressione che ha riprodotto quello dei suoi tempi migliori. Di più: Iga, regina della terra, appariva senza armi di fronte alle bordate della rivale. Eppure a Naomi non è bastato volare sul 4-1 con palla del 5-1, non è bastato salire sul 5-2 e 0-30 e non è bastato nemmeno il match-point.
Osaka non si ferma qui
Merito della polacca? Certamente sì, in particolare sulla palla che avrebbe potuto chiudere l’incontro. E in generale per un atteggiamento sempre pronto alla battaglia, anche laddove l’evidente superiorità altrui avrebbe potuto far pensare alla resa. C’è però anche una certa desuetudine (recente) di Naomi a giocare match di questo genere, a pesare sul risultato: in particolare nell’ottavo game del terzo, un paio di chance importanti sono volate via per un’attenzione ballerina. Cosa che di fronte alla macchina Swiatek non ci si può permettere.Naomi Osaka chiude tra lacrime e gioia, tra l’occasione sprecata e la consapevolezza di essere tornata: “Quando sono uscita dal campo ho pianto un po’ – ha detto – ma non posso essere troppo severa con me stessa. Un anno fa seguivo Iga in tv e sognavo di poterla sfidare. L’ho fatto, l’ho fatto abbastanza bene. Da tempo non mi divertivo così”. I prossimi appuntamenti? Sull’erba e sul cemento: lì, le cose potrebbero cambiare
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