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La regina della terra rossa

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L’energia che mette in campo è speciale, senza paragoni al momento nel circuito Wta. E in particolare quando Iga Swiatek, tennista polacca, trova la terra battuta, cercare di tenere il passo è impresa per poche. Forse, per nessuna. La 22enne tennista polacca si è messa in tasca il terzo titolo degli Internazionali d’Italia, indirizzando la finale contro Aryna Sabalenka al terzo game. Un break a zero ha messo in chiaro quale sarebbe stato il destino del match, malgrado dall’altra parte della rete ci fosse la numero 2 del mondo. La stessa che l’aveva appena impegnata a fondo a Madrid.

Swiatek nel segno di Roma

Iga entra (più di prima) nell’Olimpo degli Internazionali. Solo quattro giocatrici hanno vinto di più al Foro Italico: Chris Evert (5), Gabriela Sabatini, Conchita Martinez e Serena Williams (4). Solo che lei, l’attuale numero 1, arriva al traguardo a pochi giorni dal 23° compleanno. Difficile che si fermi qui. Più facile pensare che il suo termine di paragone, nei prossimi anni, possano diventare i 10 trionfi romani del suo idolo Rafael Nadal.Esagerato? Forse. Il fatto è che Iga – come Rafa per buona parte della carriera – non si limita a vincere, su terra. Domina. La prima volta a Roma chiuse la finale con un doppio 6-0 contro la malcapitata Karolina Pliskova. Nel 2022 lasciò quattro game a Ons Jabeur. Stavolta ne ha concessi cinque alla più diretta inseguitrice (che pure all’inizio del secondo set aveva creduto in una rimonta), segno che la distanza tra la ragazza di Varsavia e le altre rimane abissale.

Una giocatrice unica nel suo genere

Ma cosa c’è di così dominante, nel tennis di Iga Swiatek, sul rosso? Prima di tutto la velocità, di gambe e di pensiero, la reattività che le consente di essere sempre in equilibrio, anche in situazioni che per altre sarebbero di emergenza estrema. Poi la solidità e quella rotazione sul diritto che le consente di mantenere un margine di sicurezza. Tutto questo, sostenuto da una solidità mentale in costante progresso. Laddove prima poteva apparire qualche crepa, oggi le avversarie si trovano di fronte un muro. Per questo, nel doppio impegno di Parigi, tra Roland Garros e Olimpiadi ci sarà una sola, evidente favorita.




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