Tennis
Tennis: Italia da record a Parigi
Bene i nostri tennisti al primo turno del Roland Garros
In attesa di notizie più gustose, l’Italia a Parigi si porta già in dote un primato, da questa edizione del Roland Garros. Mai avevamo vinto 8 incontri al primo turno del singolare maschile dello Slam francese. E mai avevamo avuto una pattuglia di giovani così nutrita e competitiva ad alto livello. Riassumiamo: al secondo turno abbiamo portato i 2001 Jannik Sinner, Matteo Arnaldi e Giulio Zeppieri, i 2002 Lorenzo Musetti, Luciano Darderi e Flavio Cobolli, oltre ai più esperti Lorenzo Sonego (capace di eliminare il numero 16 Atp Ugo Humbert) e Fabio Fognini.
Fra tutti, spicca il romano Cobolli, capace di superare il serbo Hamad Medjedovic e così pure la frustrazione per aver mancato un match-point nel terzo set. Medjedovic è considerato da molti un futuro protagonista, eppure contro Cobolli – che qualche giorno fa a Ginevra ha rischiato di battere Ruud – ha fatto la figura della comparsa. Un bell’esempio di quanto il livello medio degli azzurri, oggi, sia incredibilmente alto. Gli uomini sorridono, ma pure le donne hanno di che gioire. Intanto, andrebbe fatto un monumento a Sara Errani, che dopo essersi presa – via qualificazioni – il Roland Garros numero 14 in carriera, ha dominato la slovacca Schmiedlova, arrivando alla sfida con Emma Navarro.
Sara che insieme a Jasmine Paolini – a sua volta a segno – potrebbe tornare protagonista in doppio. La terza promossa è Elisabetta Cocciaretto, capace di battere Bea Haddad Maia senza ascoltare il baccano di un nutrito gruppo di tifosi carioca. Tutto questo, come detto, in attesa di notizie che possano far passare questi record in secondo piano. Novak Djokovic ha esordito battendo il francese Pierre-Hugues Herbert (33 anni, 142 Atp), ma nelle due ore e mezza che gli sono servite per vincere (6-4 7-6 6-4 il punteggio) c’è stato pochissimo di buono da mettere a referto.
Nole è solito trovare la condizione in corso d’opera, ma stavolta l’impressione è che parta da troppo indietro, per poter fare filotto. In attesa (attiva) c’è Jannik Sinner, capofila di questa Italia di Parigi mai vista, in procinto di arrivare dove mai nessun altro azzurro è arrivato prima.
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