“Mi chiamo Jannik Sinner”, Zverev conquista Roma

Al termine di questa edizione così particolare degli Internazionali d’Italia, dopo il successo convincente e maturo di Alexander Zverev contro il cileno Nicolas Jarry per 6-4,7-5 (il secondo al Foro Italico, il primo è datato 2017), viene quasi naturale ripensare a ciò che per un po’ si era accantonato: l’idea del tedesco, ormai 27 anni, possibile futuro numero 1 del mondo. Un’ipotesi tutt’altro che irrealistica, partendo non solo dal successo romano (primo Masters 1000 post infortunio), ma anche da un altro dato oggettivo: oggi Sascha è numero 2 della Race, dietro solamente a Jannik Sinner. Ed è giunto lì senza aver centrato, prima di Roma, exploit particolarmente rilevanti nel corso del 2024.

La rinascita di Sacha

Zverev durante tutto il torneo si è reso protagonista anche grazie alla sua versatilità. Quando si ruppe la caviglia, nel 2022 al Roland Garros, il tedesco (vincitore nei quarti su Carlos Alcaraz) stava dimostrando di poter competere alla pari con Rafael Nadal su un campo – il Centrale di Parigi – che ha visto Rafa soffrire poche volte. E, restando alla terra battuta, ha vinto non solo a Roma, ma pure a Madrid, ad Amburgo, a Monaco di Baviera e a Ginevra. Non teme il rosso, Sascha, perché anche sul mattone tritato non si snatura: si fa largo col servizio e tiene botta con una pazienza, una mobilità e una difesa che stanno trovando sponda nel lavoro di Dalibor Sirola, pilastro del Piatti Tennis Center di Bordighera.

Zverev è tornato al top

Ma Zverev trova l’apice della propria prestazione sul rapido, con i terreni indoor come salotto di casa (due Finals vinte) e solo l’erba ancora un po’ indigesta. Sascha può battere chiunque anche su quel cemento che evoca ricordi positivi (l’Oro olimpico di Tokyo) ma pure l’amarezza della finale degli Us Open 2020, il momento più alto e allo stesso tempo più difficile della carriera. Un sconfitta al tie-break del quinto che ancora risuona come una grande occasione sprecata, capace poi di condizionare a lungo – in negativo – la fiducia del tedesco di origini russe. A Roma questa fiducia è tornata, forte e chiara. Per tutti gli altri, non è una buona notizia.