Nazionale
Spalletti: “Dimarco è recuperato, ma è da valutare. Mi fido di questo gruppo”
Croazia-Italia è già un match da dentro o fuori: vivere o morire. Gli Azzurri sono arrivati da poco a Lipsia, alla Red Bull Arena Luciano Spalletti e Alessandro Bastoni hanno presentato in conferenza stampa la gara contro la Croazia.
Bastoni
“Paura non è una parola che deve essere accostata al calcio, perché bisogna avere paura quando ci si viene diagnosticato malattie o cose del genere. Proviamo un grande rispetto per la Croazia. Nel nostro gruppo ora devono uscire gli uomini per venire fuori da questo momento. Dovremo abbassare l’entusiasmo degli avversari, ma tutto dipende da noi, dobbiamo passare dalle parole ai fatti. Qui ho mansioni diversi rispetti all’Inter, ormai però nel calcio di oggi i ruoli contano relativamente: siamo tutti pronti a dare tutto in tutte le posizioni. Con la Spagna c’è stato un problema di atteggiamento, non abbiamo avuto il pallone tra i piedi e ci è mancata fiducia. Abbiamo parlato, abbiamo capito i nostri errori: quando perdi o trovi le ambizioni per andare avanti o ti abbatti. Per fortuna il calcio ti dà la possibilità di avere presto delle altre occasioni. Con Calafiori mi trovo benissimo, mi rivedo in lui 3/4 anni fa. Poi il mister ha detto bene che bisogna essere abituati a certi tipi di sfide, cresceremo insieme”.
Le parole in conferenza di Spalletti alla vigilia di Croazia-Italia
“Ci sono partite che la tua storia la fanno diventare piccola o grande e da questa partita si deciderà tutto. Quando sono andato a scegliere i giocatori nei loro ritiri ho visto una grande voglia nel giocare queste sfide, ho visto comportamenti che mi piacciono. La partita dell’altra sera non mi è piaciuta, abbiamo fatto un passo indietro. Però ora il livello delle Nazionali è altissimo, mi aspetto che la partita con la Spagna ci abbia insegnato qualcosa. Sono molto soddisfatto di quello che vedo nel gruppo, ci si può fidare di questi ragazzi: dall’ordine alla disciplina, passando alla convinzione a voler prendere in carico le difficoltà dei compagni. Ora bisogna mettere davanti i fatti, lasciamo perdere le parole: vogliamo passare il turno. La partita con la Spagna ci ha tolto molte energie: l’idea di dover cambiare qualcosa c’è. Probabilmente ho sbagliato io a non cambiare prima, però per me era un azzardo perché ho visto le cose che ci siamo sempre detti. La Croazia ha tutto per essere una squadra bella e forte, sento spesso Brozovic e Perisic: sono convinto che ci daranno filo da torcere, sono concento di rivederli. Nel calcio di oggi bisogna fare più cose, ad esempio quando avranno palla loro dovremo avere un blocco di squadra basso ma allo stesso momento bisogna essere rapidi di risalire il campo. Avremo bisogno di resilienza dentro la partita, si cercherà di avere più sostanza e meno bellezza. Poi è chiaro che la partita la vorremmo fare sempre noi. Le punte esterne che saltano l’uomo hanno bisogno della sostanza di squadra, dobbiamo avere la forza di giocare nella loro metà campo e di fare gli uno contro uno. Dimarco è recuperato, ma domani mattina valuteremo bene le sensazioni che avremo. Per me Di Lorenzo è come se fosse un figlio, faccio sempre fatica a fare a meno di uno come lui. Sono convinto delle sue qualità di uomo e da giocatore. Jorginho ha fatto una partita sotto livello, ma dipende sempre dal resto della squadra. Cambiaso l’ho visto bene contro la Spagna, si è fatto trascinare un po’ troppo dalla partita nelle posizioni ma ci sta. Andrea è un ragazzo intelligente, in questo calcio ci sta molto bene poi c’è da vedere se riusciremo a fare quel tipo di calcio che abbiamo fatto con l’Albania”.
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