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Spalletti: “Resto, ma voglio ringiovanire l’Italia. Non abbiamo più i Bonucci e Chiellini ma…”

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Gravina e Spalletti ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Dopo il fallimento di Euro2024 è tempo di bilanci, di trarre delle conclusioni sulla campagna tedesca. Da Casa Azzurri, a Iserlhon, il presidente della FIGC Gabriele Gravina ed il ct Luciano Spalletti parlano in conferenza stampa del futuro degli Azzurri.

Le parole di Gravina e Spalletti in conferenza stampa

Gravina

“Per noi è una giornata particolare, siamo dispiaciuti per non aver regalato la gioia ai tifosi che avrebbero meritato. Nel mondo dello sport sappiamo tutti che si può andare incontro alla sconfitta, rimane la delusione per non aver espresso a pieno il nostro potenziale nonostante i limiti di cui abbiamo sempre parlato. Ieri abbiamo parlato tutti insieme con il mister, la squadra e Buffon e sappiamo benissimo che le responsabilità è suddivisa. Ci saranno dei cambiamenti, dobbiamo crescere tutti ed abbiamo solo un modo di farlo: rialzandosi con la forza delle idee e la cultura del lavoro. Il senso di responsabilità implica lucidità, perché il nostro è un progetto pluriennale con il mister che ha giocato appena 10 partite prima di venire qui. Spalletti ha la nostra fiducia e deve continuare con noi. Dobbiamo attivare le politiche della valorizzazione dei giovani: abbiamo tutte le nostre squadre qualificate alle maggiori competizioni europee. Questa è una questione che porterò in consiglio federale. Le critiche sono sempre costruttive, anche se quelle che chiedevano le mie dimissioni non avevano molto senso. Per quanto mi riguarda il mio mandato scade a marzo 2025, poi alla prima data utile faremo le elezioni. Critiche sì, ma costruttive. Purtroppo ci sono leggi che vietano l’imposizione dell’utilizzo dei giovani, è una questione culturale. Stiamo già facendo delle importanti opposizioni alle richieste di un altro slot per gli extra comunitari, addirittura anche dalla Serie B ci hanno fatto questa richiesta. La consapevolezza di dover andare al Mondiale c’è, ma poi c’è sempre la realtà: nessuno sa garantire al 100% un risultato sportivo. Pensavamo di essere un po’ più avanti, ma non si possono abbandonare anche le buone prestazioni di questi mesi. Sappiamo che sarebbe un disastro non qualificarci al prossimo Mondiale. La mia ricandidatura? Per ora è un discorso prematuro, ancora non ho pensato che ci sarà la voglia. Devo verificare anche con i miei consiglieri se c’è l’entusiasmo giusto. Non possiamo più commettere determinati errori, il confronto politico deve essere aspro ma che sia vissuto in maniera positiva”.

Spalletti

“Voglio ringraziare tutti i tifosi che ci hanno trasmetto tanto amore. Voglio fare lo stesso con i giocatori e tutto lo staff della Federazione, sono stati tutti fantastici. Il giochino del tornare indietro non mi piace, ho tentato di ringiovanire la squadra e visto che sarò ancora qui lo farò ancora di più. Abbiamo visto il miglior Spalletti? Chiaramente la risposta è no, altrimenti ora staremmo parlando di altro. Bisogna anche essere onesti nella narrazione: quando sono arrivato c’era necessità di risultati ma non si è cresciuti all’interno di questo percorso, ieri abbiamo fatto un importante passo indietro. Alcuni giocatori non mi hanno dato le risposte che mi aspettavo, come ho detto ringiovanirò la squadra. Non abbiamo più i Bonucci e i Chiellini, ma abbiamo visto che i Calafiori possono essere importanti. Ho detto in queste conferenze che ero rimasto positivamente sorpreso dalla disponibilità e dalla voglia di accelerare della squadra per imparare certe cose. Ieri ho visto meno questa rabbia di voler andare a recuperare palloni, di voler sfidare e duellare un avversario che era alla nostra portata e diverso dalla Spagna per qualità. Abbiamo fatto troppo poco e se la risposta è questa io sicuramente devo fare qualcosa di diverso. L’umore nella squadra era perfetto, correttissimo. C’era un gruppo sano, un gruppo solido e non si vanno a dire bugie. Non so la sua impressione da cosa possa scaturire, ma io li ho visti tranquilli nelle cose che potevamo e dovevamo fare sia nell’allenamento che fuori”.




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