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Jack Draper, il nuovo Andy Murray?

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Ha cominciato la carriera sui prati battendo Jannik Sinner al Queen’s 2021. Ed era chiaro che con un biglietto da visita del genere, il seguito sarebbe stato tutto da gustare. Oggi Jack Draper è tra gli outsider più pericolosi in vista di Wimbledon, forse il più pericoloso in assoluto. A testimoniarlo, il trofeo a Stoccarda, strappato dalle mani di Matteo Berrettini, e così pure il successo su Carlos Alcaraz, detentore del titolo nel 500 londinese ( il Queens) che precede i Championships.

Il mancino di Sutton

Draper sull’erba ci è nato, come ogni britannico. Anche se poi non si è fermato lì, come invece accadeva ai sudditi di sua Maestà fino agli anni 90 del secolo scorso. In più è mancino, il che sui prati è un’ulteriore spinta verso il vertice, con le traiettorie da sinistra che diventano spesso difficili da controllare. Il timing e le doti al volo fanno il resto: il 22enne nato a Sutton è il giocatore ideale per mettere in crisi chiunque, sul verde. L’unica incognita è il fisico, la tenuta sui 5 set.

Il ritorno dopo un anno di infortuni

A proposito: nel bilancio (già straordinario) di Draper sull’erba, bisogna pure considerare l’assenza totale nel 2023, l’anno orribile di Jack, fermato da problemi agli addominali e da un infortunio alla spalla. Una caduta fuori dai 100 non lo ha fermato, al contrario: “Mi ha dato motivazioni – spiegava – e mi ha fatto maturare. Ho dovuto lavorare su corpo e mente. E quando sono rientrato ho capito subito che il mio tennis ne avrebbe tratto giovamento”. Oggi è numero 31 Atp (best ranking) e 26 della Race.

Il nuovo Murray?

All’inizio dell’anno, l’Atp chiede ai top players di segnalare chi, secondo loro, vincerà il primo titolo in stagione. Andrey Rublev, come nei due anni precedenti, a inizio 2024 aveva indicato Draper: stavolta ha avuto ragione. Mentre coach Wayne Ferreira pensa che Jack sia a non più del 50 o 60 per cento del suo potenziale. “Passando attraverso tutti gli infortuni – diceva il mancino – ho avuto paura, ho pensato di fermarmi per capire se ero davvero in grado di arrampicarmi su questa montagna così alta. Poi ho capito che fare il tennista era quello che volevo”. Ora è lui a mettere paura agli altri.




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