Tennis
Il settimo cielo di Paolini
Una fantastica Jasmine Paolini supera anche Andreeva con il punteggio netto di 6-3, 6-1 e raggiunge la sua prima finale Slam in carriera.La tennista azzurra festeggia così l’ingresso nella top ten del ranking Wta, più precisamente la numero sette diventerà.Ora è il momento della sfida più grande contro la campionessa uscente: la numero uno al mondo Iga Swiatek. L’ultima finale Slam di un italiana risale al 2015, e al derby azzurro tra Vinci e Pennetta allo Us Open. Un unica italiana è riuscita a trionfare in finale allo Slam parigino, Schiavone nel 2010, e l’ultima italiana finalista al Roland Garros è proprio la sua attuale compagna di doppio, cioè Sara Errani che dodici anni fa raggiunse l’ultimo atto dello Slam. Paolini è nella storia ed è la terza italiana di sempre ad essere arrivata in finale a Parigi.
La continuità di Jasmine
La dote decisiva dell’allieva di Renzo Furlan, attualmente, sembra proprio questa: la continuità. Battere Elina Avanesyan, sulla carta, non è niente di clamoroso. Come non era stato nulla di clamoroso avere la meglio su Saville, Baptiste e persino sulla Andreescu di questi tempi. Eppure Jasmine ha saputo reagire alle difficoltà con una sicurezza che in passato non aveva mai mostrato. Ora ha battuto anche Rybakina, numero 4 del mondo, e Andreeva in semifinale.
Il sogno continua
Una sicurezza che deriva dai risultati, ma non solo. Deriva soprattutto dal lavoro. Un lavoro costante che ha portato miglioramenti in ogni settore, con il doppio (insieme a Sara Errani) a darle ulteriore fiducia consegnandole schemi d’attacco che fanno comodo, eccome, anche in singolare. Grazie a Paolini e Sinner, l’Italia riporta una giocatrice e un giocatore nei quarti a Parigi dopo 4 anni (nel 2020 fu sempre Sinner, insieme a Martina Trevisan). Ma se ormai ci stiamo abituando bene, dobbiamo pure ricordare che una situazione del genere, per il tennis tricolore, ha solamente tre precedenti dal 1950 a oggi. Jasmine si sta avvicinando a grandi passi alle migliori della storia azzurra. Restano – per adesso – lontane le nostre Fab Four (Schiavone, Pennetta, Errani, Vinci), ma la toscana è molto vicina a un’altra grande ex come Silvia Farina (11 come best ranking, un quarto a Wimbledon) e ha ormai superato Sandra Cecchini (15 Wta) e Raffaella Reggi (13). Mentre risulta complesso fare paragoni con Lazzarino, Pericoli e Bossi, protagoniste prima degli anni Settanta. Ciò che sembra chiaro è che ‘Jas’, a 28 anni, abbia ormai trovato la piena maturità. Per arrivare dove, lo scopriremo.
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