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Calcio

Bonucci: “Fuori dalla Juventus per un gioco di potere”

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Massimiliano Allegri e Leonardo Bonucci ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Dopo l’ultima esperienza nel campionato turco con la maglia del Fenerbahce, caratterizzata da appena 8 presenze tra cui il rigore decisivo sbagliato in Conference League contro l’Olympiakos, Leonardo Bonucci ha appeso le scarpette al chiodo. Cresciuto nelle giovanili dell’Inter, dopo aver esordito in Serie A con la maglia del Bari, Bonucci ha ottenuto successi prestigiosi con la maglia della Juventus e della Nazionale, nello specifico otto Scudetti, cinque Supercoppe italiane e quattro Coppe Italia, senza ovviamente dimenticare la meravigliosa vittoria dell’Europeo 2020 con la maglia dell’Italia. Tuttavia, il calciatore viterbese sentiva la necessità di togliersi qualche sassolino dalla scarpa: ciò è successo nella giornata di oggi, più precisamente durante il podcast di Gianluca Gazzoli “Passa dal BSMT”, dove l’ex bianconero è stato invitato come ospite. Alcune tra le dichiarazioni rilasciate dall’ex perno della celebre BBC hanno fatto rumore: dall’addio alla Juventus al rapporto con il suo ex allenatore Massimiliano Allegri. Di seguito, riportiamo le parole dell’ex difensore sul suo passaggio dalla Juventus al Milan:

Il mio sogno sin dall’inizio quando ho iniziato a giocare a calcio era di chiudere la carriera con la maglia della Juventus dopo più di 500 partite non ho avuto il saluto che meritavo che merito tutt’ora per quello che ho dato alla Juventus. Io ho anteposto la Juventus a mia moglie e ai miei figli, al mio benessere perché anche quando sono andato via nel 2017, e sono passato al Milan, io quella scelta l’ho fatta perché non volevo essere un problema all’interno dello spogliatoio […] Quindi ho preso quella strada lì per non fare del male alla Juventus. Era una cosa che avevo detto al presidente: ‘Per tutto quello che era successo negli ultimi sei mesi della stagione prima io devo andare via da qua perché sarei deleterio nello spogliatoio, perché mio conosco. Non posso stare. Non so se le strade si rincontreranno, ma oggi è questo’. La scelta è stata condivisa anche da parte dell’allenatore e del direttore. Mi hanno venduto all’epoca per poco rispetto a quello che era il mio reale valore“.

Ad ogni modo, Bonucci tornò alla Juventus dopo appena un anno nell’estate del 2018, nell’operazione di mercato che comportava il passaggio in rossonero di Caldara e Higuain. Nella stagione 2022/2023 disputa il suo ultimo anno alla Juventus, da capitano a seguito dell’addio di Chiellini. La stagione risultò tutt’altro che serena per il difensore: aldilà del caso plusvalenze e della conseguente penalizzazione inflitta al club bianconero, Bonucci perse a metà stagione la fascia di capitano a favore del compagno Danilo; l’unico traguardo positivo di quell’annata furono le 500 gare con la maglia della Juventus. Nel 2023, durante l’estate, ci fu la rottura definitiva con la società: Bonucci viene messo fuori rosa ed è costretto a cercarsi una nuova squadra e il primo settembre firma con l’Union Berlino. La separazione con la Juventus ancora oggi rappresenta per il difensore una ferita aperta:

È una ferita che rimarrà perché quando dai tanto ti aspetti tanto. E la Juventus mi ha dato tanto. Chiudere in questa maniera è un colpo che mi ha fatto male, che non mi sarei mai aspettato. Perché ancora oggi parlarne mi dà dispiacere“.

L’ex difensore non ha perso inoltre l’occasione di lanciare delle frecciatine al suo ex allenatore:

Me ne sono dovuto andare quasi scappando – rivela – perché qualcuno aveva deciso che doveva essere così, è stata una manifestazione di un singolo che non meritavo. Sembrava quasi uno scherzo, dopo più di 500 partite ricevere il ben servito così. Forse il mio percorso alla Juventus non è ancora terminato, quando penso di voler fare l’allenatore, penso a quella panchina lì. […] Dopo 8 anni insieme poteva chiamarmi per risolvere la situazione. Al centro sportivo non c’è mai stato un confronto. Come se per lui fossi un estraneo. Abbiamo caratteri diversi, ci siamo confrontati, abbiamo anche litigato come successo con altri allenatori. Bastava che lui fosse chiaro fin dall’inizio. Credo che un confronto dopo tutti gli anni insieme sarebbe stato il minimo […] Non so se sia una cosa legata al famoso sgabello di Oporto. Forse sì. Quello che è accaduto ai tempi è grave, ma io ho discusso anche con Conte nello spogliatoio. Sono cose che succedono quando ci sono momenti di tensione ma anche quando c’è un rapporto vero. […] L’ultimo rapporto che ho avuto è stato dopo la partita a Udine. Ci siamo salutati dopo essere rientrati dalla trasferta, come sempre a fine stagione. Poi anche quand’ero al centro sportivo non c’è mai stato un confronto. Come se fossi un estraneo per lui“.

Prima di andare all’Union Berlino, Bonucci aveva ricevuto una proposta interessante dalla Roma, ma alla fine l’affare non andò in porto:

E’ stata la posizione dei tifosi a far saltare il mio passaggio alla Roma, dicevano che uno juventino con la maglia della Roma non si può vedere. Io sono sempre stato juventino a quando scendo in campo lo faccio per la maglia che indosso. Se gioco contro la Juventus non tiro il piede indietro. Siamo dei professionisti”.

Infine, Bonucci rivela che il suo obiettivo era concludere la carriera dopo questo Europeo:

Non sono stati mesi facili. Poi devi essere un attimo egoista come io sono stato perché sapevo che se avessi finito la carriera in quel modo mi sarei portato un peso dietro per tutta la vita. Ho vissuto per il calcio e finirlo in quella maniera non mi avrebbe reso felice. Oggi posso dire che finisco la carriera da calciatore in maniera serena. Il mio sogno era quello di finire la mia carriera con la Nazionale e con la Juventus in maniera diversa, ma dopo ti devi saper adattare. Devi accettare quello che avviene e prepararti al cambiamento. Sognavo di partecipare a questo Europeo, era il mio obiettivo. Mi ero prefissato di chiudere la carriera a 37 anni. La sincerità è sempre quella che mi ha contraddistinto in carriera perché quando ho parlato in passato e quando parlo non mi piace nascondermi dietro a frasi fatte o mettere una maschera per passare per bello davanti agli altri“.




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