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Morata al Milan: ecco cosa lo rende meglio di Zirkzee

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MORATA CHE PUNTA IL DITO IN ALTO ( FOTO FORNELLI/KEYPRESS )

Zirkzee è il passato, abbiamo in mente l’attaccante da prendere“: Zlatan Ibrahimovic, oggi senior advisor di RedBird, aveva rilasciato questa dichiarazione lo scorso 8 luglio, ovvero qualche giorno dopo l’arrivo sfumato al Milan di Joshua Zirkzee; difatti, nonostante il Milan avesse il “si” del giocatore ed era intenzionato a pagare la clausola di 40 milioni, le commissioni imposte dall’agente Kia Joorabchian (pari a 15 milioni di euro) avevano scoraggiato non poco la società di Via Aldo Rossi, che ha in seguito preso la decisione di valutare altri profili. Dopo quasi una settimana da tale vicenda, sappiamo con certezza quale fosse l’attaccante accennato da Ibra per l’attacco della prossima stagione: stiamo parlando di Álvaro Morata, centravanti spagnolo reduce dal freschissimo Europeo vinto con la Roja. La dirigenza rossonera aveva già da qualche giorno manifestato la volontà di pagare la clausola rescissoria imposta dal club spagnolo, fissata a 13 milioni di euro; pertanto, mancava solamente l’accordo con il giocatore, arrivato a seguito di una trattativa durata circa una settimana: Morata firmerà con il Milan un contratto di quattro anni (con opzione per il quinto) pari a 5,5 milioni circa a stagione. Zirkzee e Morata sono senza dubbio molto diversi tra loro, ma ci sono dei fattori che rendono Morata un attaccante migliore rispetto a Zirkzee per l’attuale attacco rossonero. Di seguito, andiamo ad approfondire meglio queste questioni.

Morata costa meno

Questione banale ma decisiva: per il campione spagnolo, una clausola di 13 milioni di euro è relativamente bassa, a maggior ragione se messa a confronto con quella imposta dal Bayern Monaco per Zirkzee, che prevedeva 40 milioni. In più, considerati i 15 milioni richiesti da Kia Joorabchian per l’affare-Zirkzee, il costo totale per portare l’olandese a Milano sarebbe risultato nettamente superiore rispetto al costo dell’operazione-Morata. D’altronde, tutto questo fa parte della filosofia di marketing della dirigenza rossonera: cercare profili competitivi ma senza fare follie dal punto di vista economico.

Morata è più uomo d’area

Lo spagnolo è più funzionale al gioco di Fonseca, il quale nella passata stagione al Lille aveva valorizzato egregiamente il proprio centravanti, ovvero il canadese David, che ha concluso la stagione segnando 26 reti in 47 presenze, senza dubbio una delle sue migliori stagioni a livello realizzativo. Tornando a Morata, esattamente com Zirkzee, lo spagnolo ama uscire fuori dalla propria posizione per dialogare con i compagni e favorire l’inserimento di centrocampisti, esterni e terzini. Tuttavia, rispetto al nuovo attaccante del Manchester United, Morata attacca molto meglio la profondità, sia da lontano che da vicino, mettendo in seria difficoltà ogni linea difensiva; non è un caso infatti se nella passata stagione sia arrivato quinto nella classifica riguardante gli expected goals, cioè una metrica progettata per quantificare la probabilità che un tiro si traduca in un goal; per intenderci, da questo punto di vista Morata, nella passata stagione in Spagna, è stato meglio di Vinicius. Alla luce di tali considerazioni, ci colleghiamo all’altro fattore che rende Morata migliore di Zirkzee per l’attacco rossonero.

Morata segna di più

I 21 goal della passata stagione con la maglia dell’Atletico sono stati più che sufficienti per convincere Ibra e Moncada a investire sul talento spagnolo. Nonostante la sua passata stagione sia stata la migliore per numero di goal segnati, lo spagnolo è sempre stato molto affidabile dal punto di vista realizzativo, garantendo quasi sempre circa 15 reti a stagione. Non sarà un bomber da 25/30 reti stagionali, ma dal punto di vista della concretezza in questo momento è meglio rispetto a Zirkzee, che per quanta qualità abbia mostrato nella passata stagione, le reti in Serie A sono state appena 11, troppo poche per il Milan che ha bisogno di sostituire al meglio Giroud ed il suo apporto offensivo. Si dice che alcuni giocatori siano come il vino: migliorano con il tempo e, così come il francese, Morata nel corso della sua carriera ha imparato molto, migliorando anno dopo anno il suo score realizzativo. Del resto, il classe ’92 è cresciuto nelle giovanili del Real Madrid e vanta un significativo palmarès: 21 trofei portati a casa. Proprio per questo motivo, ci colleghiamo a forse l’elemento più significativo che rende Morata un attaccante migliore rispetto a Zirkzee per il Milan del presente.

Morata ha esperienza ed è decisivo a livello internazionale

Zirkzee è reduce dalla prima vera stagione da protagonista della sua carriera, in cui le sue performance hanno incantato mezza Europa, tanto che il Manchester United (così come per altri profili) ha deciso di sborsare tutti i soldi richiesti dal Bayern Monaco e da Kia per poterselo accaparrare. Il salto da Bologna a Manchester sarà molto significativo per l’olandese, chiamato a confermare quanto di buono fatto in Serie A in un campionato nettamente più competitivo e difficile come la Premier League e, per di più, in una squadra reduce da 2/3 anni di delusioni per i soldi che sono stati investiti. Insomma, il classe ’01 ha tutto da dimostrare, a differenza del centravanti spagnolo, il quale ha dimostrato nel corso della sua carriera il suo valore e di quanto sia decisivo a livello europeo e internazionale. Diciamo che crescere nel Real Madrid dei Galacticos ha agevolato non poco la crescita del nuovo attaccante del Milan, dove per un certo periodo aveva come principale compagno di reparto un certo Cristiano Ronaldo. Inoltre, molti dei goal segnati dallo spagnolo nel corso della sua carriera sono decisivi: nella stagione 2014/15, i goal di Morata in Champions League con la maglia della Juventus sono stati fondamentali per portare la squadra di Max Allegri in finale contro il Barcellona di Luis Enrique e del trio delle meraviglie composto da Messi-Suarez-Neymar; persino in quella finale Morata segnò il goal del momentaneo pareggio, ma fu soltanto un’illusione in quanto gli spagnoli si imposero alla fine per 3-1, condannando la Juventus all’ennesima delusione europea. Invece, una sua rete fu decisiva per la vittoria della Coppa Italia: nella stessa stagione, con un goal nei tempi supplementari Morata regalò la coppa alla Juventus, che vinse proprio grazie a quel goal 1-0 contro il Milan. Questi sono solo due esempi di reti decisive segnate dallo spagnolo, ma si sono numerosi altri casi in cui Morata è stato decisivo con i suoi goal soprattuto in big match, un fattore per nulla scontato dato che ci sono ottimi centravanti in circolazione che, quando c’è una partita che conta, spariscono dal campo: un chiaro esempio è Romelu Lukaku, attaccante belga dominante dal punto di vista fisico e realizzativo ma che negli incontri che contano non riesce quasi mai ad offrire delle prestazioni sufficienti. Piccoli dettagli, che però fanno la differenza, soprattuto se vuoi essere una squadra vincente e portare a casa numerosi trofei.

In conclusione, Álvaro Morata è l’attaccante giusto per l’attuale attacco rossonero, a maggior ragione se pensiamo a quello che il Milan perde con la partenza di Olivier Giroud. Sicuramente i 31 anni, rispetto ai 23 di Zirkzee, fanno storcere un po’ il naso ai tifosi del Milan, i quali con Zirkzee non avrebbero avuto problemi in attacco per almeno i prossimi 10 anni. Sicuramente Zirkzee è più talentuoso e lo ha dimostrato al Bologna, sopratutto dal punto di vista degli assist e dei passaggi, aspetto in cui Morata ha qualche difficoltà in più. Proprio per queste ragioni, la società rossonera sta valutando altri attaccanti oltre Morata con caratteristiche diverse: i nomi fatti sono quelli di Deepay, che non intende rinnovare con l’Atletico Madrid, Tammy Abraham della Roma e Niclas Füllkrug del Borussia Dortmund, reduce da un Europeo niente male con la maglia della Germania. Pertanto, Morata è sicuramente una certezza per il presente rossonero, un attaccante completo, leader della Nazionale spagnola e, forse, il modo migliore per aspettare e far crescere bene Francesco Camarda, futuro attaccante del Milan e della Nazionale Italiana.




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