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Cosa ti è successo Carlos? Un Alcaraz irriconoscibile cade in tre set

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Il tennis è strano. Dopo aver perso da Fabio Fognini al primo turno del Roland Garros, Botic van de Zandschulp ha seriamente pensato al ritiro. Troppa frustrazione per un rendimento al di sotto delle attese, troppo dolore ancora in corpo dopo i tanti problemi fisici accusati l’anno prima. Per sua fortuna, quei propositi di abbandono non si sono mai realizzati. E agli Us Open – lo stesso torneo che nel 2021, partendo dalle qualificazioni, lo aveva fatto conoscere al mondo con un sorprendente approdo ai quarti – è giunto il momento che ripaga di ogni sacrificio. In un match perfetto, il 28enne olandese ha eliminato Carlos Alcaraz, con un punteggio che va letto diverse volte per prenderne piena coscienza: 6-1 7-5 6-4 in due ore e 19.

La brutta copia di Alcaraz

Il numero 3 del mondo è apparso confuso in campo e non è sembrato lucido nemmeno fuori, quando la sua giustificazione per la peggiore sconfitta in carriera si è limitata a parole vaghe e senza sostanza: “Pensavo che lui sbagliasse di più. Ho bisogno di maggiore riposo tra un torneo e l’altro. Ho giocato contro me stesso, oltre che contro il mio avversario”. In sintesi, era la brutta copia di Alcaraz, ma il merito è anche di un van de Zandschulp che si è dipinto così: “Emozionalmente stabile. Capace di mantenere il focus ogni volta che mi accadeva qualcosa di buono, senza dare peso al pensiero che lui, da fenomeno qual è, sarebbe potuto rientrare in partita in ogni momento”.

Sinner ora deve stare attento a Medvedev

L’allievo di Juan Carlos Ferrero non perdeva al secondo turno di uno Slam da Wimbledon 2021, quando Daniil Medvedev gli fece fare 7 game. Stavolta ne ha fatti 10, ma la delusione che si porta a casa per essere uscito in questo modo, contro il numero 74 Atp, in un torneo in cui tutti lo davano almeno in semifinale, non è paragonabile. L’eliminazione prematura di Alcaraz costringe a dare un’occhiata anche a ciò che gli accade attorno, partendo da un Sinner che ora dovrà guardarsi soprattutto da Medvedev. Mentre in semifinale, considerata pure la sconfitta di Hurkacz, ci arriverà una sorpresa: Matteo Arnaldi, in grande condizione, è autorizzato a sognare.




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