La fine di un’era? Djokovic fuori dallo Us Open

Da Parigi a New York, è cambiato tutto. Nel giro di un mese scarso, il mondo del tennis si ritrova sottosopra, con i due finalisti sulla terra di Francia finiti al tappeto prima di arrivare agli ottavi di finale degli Us Open: dopo Carlos Alcaraz, sorpreso da Botic van de Zandschulp, ecco la caduta di Novak Djokovic di fronte ad Alexei Popyrin con il punteggio di 6-4, 6-4, 2-6, 6-4, in favore dell’australiano, al termine di quattro set da incubo per il serbo. Gli ultimi due vincitori dello Slam americano sono out e adesso l’unico rimasto in gara ad avere già alzato il trofeo in quel di Flushing Meadows è Daniil Medvedev. Considerando che il moscovita si ritrova nello stesso quarto di Jannik Sinner, appare chiaro dove si debba spostare l’attenzione nelle prossime giornate.

Le sorprese potrebbero non essere finite

“Partite così capitano a tutti – ha sibilato Nole – e capitano pure a me. Anche se lasciano un retrogusto amaro. Tutto considerato, visto che stavo giocando il peggior tennis della mia carriera, devo considerarmi fortunato per essere arrivato al terzo turno”. Non si fa sconti, il vincitore di 24 Slam, che quest’anno ha sì messo al collo quell’Oro che mancava nella sua bacheca, ma non ha infilato nemmeno un titolo Major. Qualcosa che gli era accaduto solamente una volta (nel 2017) negli ultimi 14 anni. Basta questo per dare il senso di ciò che sta accadendo a New York, dove lo spazio per le sorprese potrebbe non essere finito.

L’anno più particolare della sua carriera

“Non so dirvi – ha proseguito Djokovic – se uno come Popyrin possa arrivare in fondo. Ma perché no, se ha appena battuto il numero 2 del mondo. Poi ci sono Rublev, Dimitrov, Tiafoe, Fritz. E Sinner che adesso è il favorito numero 1. Ognuno di loro può prendersi il titolo”. Nole ha abbastanza esperienza per sapere che questo 2024 – soprattutto nella sua seconda parte – è stato un anno talmente particolare da dover essere preso con cautela, in termini di verdetti. “Ero semplicemente senza benzina – chiude – e forse quella corsa all’Oro mi ha preso troppe energie. Ma adesso pensiamo al futuro”. Alla faccia delle operazioni, alla faccia dei 37 anni.