Serie A

Milan, nuova stagione e vecchi problemi

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Qualcuno dica al Milan che è iniziata una nuova stagione. Sì, perché i rossoneri sembrano divincolarsi tra le stesse problematiche che li affliggevano soltanto pochi mesi fa. Eppure le premesse dichiarate e sventolate, erano esattamente l’opposto di ciò che nelle due prime uscite  è stato fatto vedere. Un film che continua a scorrere senza interruzioni dunque. Dove non esiste uno stacco o una fine, ma che continua in loop senza volersi fermare.

Milan stagione con difficoltà già viste

Un elemento che salta estremamente all’occhio è la scarsa applicazione registrata da parte dei calciatori.  Nessuno mostra un atteggiamento volto a dare una mano al gruppo ai fini del risultato. La carenza di ritmo nel gioco e la mancanza di movimenti senza palla, ha aggiunto  un campanello d’allarme preoccupante per Fonseca. La distanza tra i reparti che creano vere e proprie voragini, è forse stato l’aspetto tattico più imbarazzante per un club come il Diavolo. Già recidivo di queste situazioni, vero motivo di discordia tra i tifosi e forse, dato più ripetutamente imputato al coach precedente. Zero disposizione al sacrificio, zero meccanismi collaudati.  I primi due game sono stati davvero pessimi per mettere in moto la  marcia rossonera.

I nuovi all’esordio

Le uniche note lievi  al Tardini sono arrivate da Pavlovic. L’ex difensore del Salisburgo è parso risoluto e con ottimi tempi d’intervento. Ha mostrato attenzione e personalità in una partita cosparsa da difficoltà della zona arretrata del campo. Tomori sembra aver finalmente trovato il suo ideale compagno di reparto. Hanno esordito anche Fofana, apparso ancora non in piena condizione, ma utile in quel settore  di campo che versa in acque difficili. Insieme a lui anche Emerson Royal, in confusione nella fase difensiva e artefice di un mal posizionamento che ha facilitato la seconda rete del Parma. Il brasiliano non ha fatto sbattere le mani ai tifosi milanisti, già non estremamente convinti del suo potenziale. Ci sarà tempo e modo per dimostrare il contrario, siamo di fatto solo all’inizio. Spesso però il buongiorno si vede dal mattino e quello del Milan oggettivamente non lo è.




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