Serie A

Como: grande rammarico contro il Bologna, ma siamo sulla buona strada

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Il momento del Como dopo la partita contro il Bologna

Nella gara di apertura alla 4a giornata di Serie A si sono visti sostanziali miglioramenti da parte del Como di Fabregas: la ciliegina sarebbe stata la vittoria, ma il Bologna si è salvato al 91esimo grazie a Iling Junior. Rimane ugualmente la miglior prestazione vista finora, dopo le grandi difficoltà con la Juventus e i piccoli spunti con Cagliari e Udinese. Ma facciamo un resoconto più approfondito.

La situazione del Como in classifica

Nella graduatoria iniziale, si sa, il Como veniva dato in una posizione ben migliore di un terzultimo posto. Ma è inevitabile ribadire ancora una volta una cosa: la stagione è appena iniziata. Le difficoltà ci sono state bene o male per tutti. Forse non ce ne aspettavamo così tante da parte dei lariani, autori di un mercato faraonico per una neopromossa (forse anche per una squadra di metà classifica). Le ambizioni possono arenarsi in maniera così immediata? No, perché un conto è la Serie B e un conto la Serie A, e le valutazioni serie si fanno almeno al termine di una stagione, non di certo dopo appena quattro partite. Non possiamo credere di certo che l’Udinese lotterà per un posto in Champions League, nonostante il primo posto in classifica!

Cosa abbiamo capito dopo Como-Bologna

L’entusiasmo era alle stelle, perché i comaschi sono tornati a giocare una partita della massima serie, al Sinigaglia, dopo ben 21 lunghissimi anni. L’infervoramento per l’attesa è stato messo in pratica fin da subito. Il Como parte forte, firmando immediatamente il vantaggio con Cutrone (cross deviato da Casale finito in rete), per poi raddoppiare ad inizio secondo tempo. Risultato momentaneo ampiamente meritato, sia per le ingiurie che ha dovuto subire Patrick nelle settimane precedenti, sia per l’atteggiamento messo in campo. Aggressività, pressing, buone trame, ottime coperture difensive. Anche lo schieramento di Cesc è stato un po’ sorprendente (cambio modulo con alcuni giocatori chiave in panchina, come Da Cunha e Belotti), ma allo stesso momento efficace. Ciò che invece è risultato infruttuoso è stato l’approccio nel finale di gara. Troppo morbidi nei confronti dei subentranti (piuttosto pericolosi) di Italiano (complice anche l’infortunio di Dossena). Potremmo riassumere il tutto come un passaggio importante di maturità, che bisogna condire con un ulteriore sforzo da parte del collettivo di migliorare l’intesa, ma sopratutto l’atteggiamento costante nei 90 minuti, che è esattamente ciò che ti permette di vincere partite difficili come quelle in Serie A.

 




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