Serie A
Como, Fabregas sorride: primi tre punti e ottime indicazioni
Como in festa, dopo 21 anni vince in Serie A
Erano passati ben 7.757 giorni dall’ultima vittoria del Como in Serie A. Precisamente dal 24 maggio 2003 (in cui si giocò Como-Torino, finita per 1-0) al 24 settembre 2024, ovvero ieri sera. Sembra uno scherzo del destino il fatto che il maltempo abbia deciso di far giocare ai lariani questa partita il giorno dopo, ovvero il numero 24 del mese, lo stesso appartenente all’ultimo trionfo nel massimo campionato di 21 anni fa. Oppure si tratta di una normalissima coincidenza. In ogni caso, oggi sorge un bellissimo sole sopra Como, dopo le tantissime tempeste affrontate lungo due decenni.
C’era troppo scetticismo per questo Como?
La risposta è ovviamente SI. C’è chi non considerava Fabregas un allenatore adeguato, oppure chi riteneva che il mercato fosse composto da troppi “ex giocatori”. Per caso si riferivano anche a Sergi Roberto? Ieri l’ex Barcellona è stato autore di una grandissima prova, considerando anche il cartellino giallo preso al minuto 11, che avrebbe potuto metterlo in difficoltà, ma anzi, tutt’altro. Il tuttocampista spagnolo, apparso anche in ottima forma (nonostante i quasi 700 giorni passati in infermeria nelle ultime 7 stagioni), ha sorpreso tutti, persino i suoi avversari, con un bellissimo assist di tacco per il gol del pareggio di Strefezza. La notizia che invece ha sconvolto tutti è sicuramente quella relativa al ritiro di Raphaël Varane, dopo l’infortunio subito in Coppa Italia contro la Samp. Potrebbe essersi rivelata un’operazione flop, ma su quello avremo modo di parlare molto presto.
Il modo di giocare di Fabregas
Tanto è merito di Cesc Fabregas, che prima ha permesso alla squadra comasca di raggiungere la Serie A dopo un’infinità di tempo, e ora sta facendo di tutto per restarci. Sicuramente i principi di gioco dell’ex giocatore di Chelsea, Arsenal e Barcellona sono ottimi per il periodo storico che il calcio sta attraversando, così come i suoi interpreti. Un calcio dinamico, dispendioso ma efficace. Non capita spesso di vedere delle squadre che giochino a viso aperto contro l’Atalanta, sopratutto a Bergamo. Molto spesso ne paghi le conseguenze, ma nel caso di ieri si è dimostrata una strategia ottima e proficua. Ciò che serviva era anche una buona dose di coraggio, proprio perché quando solitamente la Dea va in vantaggio, è in grado di abbindolare l’avversario con una rapida gestione del pallone unita ad una continua, massiccia e letale produzione di occasioni da gol.
Le sorprese di questo Como
Nico Paz rappresenta un acquisto piuttosto mirato per questa stagione e per l’obbiettivo della salvezza. Fabregas e il Como ne hanno capito il vero potenziale, ma il Real Madrid non se lo lascerà sicuramente scappare. Fadera è un ottimo colpo, considerando che potrebbe già aver scavalcato Da Cunha nelle gerarchie (l’anno scorso 7 gol e 6 assist in Serie B per il francese). Il gambiano classe 2001 ha dimostrato buoni spunti offensivi, ma ciò in cui fa la differenza è la fase difensiva. Molto altruista nell’aiutare Alberto Moreno, con numerosi ripiegamenti, anche fino all’area di rigore. Non dimentichiamoci di Maximo Perrone, talento argentino come Paz, che in cabina di regia ha un compito mica da poco: far girare la squadra. Con un veterano come Sergi Roberto il lavoro è semplificato, ma è evidente come il talento sia dalla sua parte, così come la personalità.
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