Serie A
Fonseca, il tempo è esaurito: dopo la sosta il Milan deve cambiare marcia
2 punti in 3 partite contro Torino, Parma e Lazio. Troppo pochi per il nuovo Milan di Fonseca, che aveva illuso tutti con un precampionato superlativo. Nelle prime tre uscite stagionali, abbiamo visto un Milan confuso, privo di idee e in balia dell’avversario. In tutti i 3 match disputati, gli uomini di Fonseca non sono mai stati padroni del gioco, commettendo delle ingenuità imperdonabili per il valore dei giocatori schierati in campo. Pioli ha lasciato a Fonseca un Milan con gravi lacune difensive. La società sperava che il tecnico ex Lille potesse correggere gli errori difensivi in breve tempo. e prestazioni della squadra nelle ultime settimane sono preoccupanti.
Il Milan ha subito 6 goal, tutti in cui gli avversari hanno sfruttato quelle che per tanto tempo sono stati i punti di forza dei rossoneri: la fasce. Calabria ed Emerson Royal non sono stati all’altezza, in ritardo sugli esterni avversari che, indisturbati, in occasione dei vari goal subiti hanno crossato comodamente per l’altro esterno, lasciato spesso e colpevolmente solo da Theo Hernandez. Reti simili, così come gli errori. Questa sosta delle Nazionali è l’occasione perfetta per Fonseca di lavorare con la squadra e di assimilare meglio i concetti di gioco. Ma cosa serve di più al Milan per ripartire dopo questo brutto inizio di stagione?
Theo-Leao contro Fonseca: un passo indietro per il bene del Milan
Stando alle definizioni presenti nei vari dizionari, un vero leader è un punto di riferimento per il proprio team, in grado di ispirarlo con passione e entusiasmo, spingendolo a dare il meglio e andare oltre i propri limiti. In queste prime uscite stagionali, i leader della passata stagione sono mancati, su tutti Theo e Leao, incapaci di trascinare la squadra.
A preoccupare la tifoseria rossonera sono stati gli atteggiamenti dei due giocatori in campo, aldilà delle prestazioni negative. Contro il Parma, si è visto un Theo in ritardo, quasi come se fosse svogliato e un Leao polemico, sia con l’arbitro che con qualche tifoso che lo aveva fischiato. Insomma, due comportamenti tutt’altro che da leader.
Lazio-Milan: punto di “quasi” non ritorno
L’apice di questa situazione è stato toccato nella sfida contro la Lazio. Fonseca decide di lasciare entrambi in panchina. Il neo-tecnico rossonero sceglie di inserirli solo nel secondo tempo; ai due, con agonismo e presunta rabbia considerando la panchina iniziale, sono bastati appena 2′ minuti per costruire il goal del pareggio, segnato da Leao. Ma è proprio qua che succede ciò che nessuno poteva immaginarsi: al momento del cooling break, Fonseca chiama tutta la squadra per dare indicazioni tattiche, ma Theo e Leao restano dall’altra parte del campo. I due non si avvicinano a Fonseca e alla squadra, rifiutando di fatto di ascoltare le indicazioni del proprio allenatore.
Questa forte presa di posizione fa discutere ancora oggi: Theo e Leao hanno di fatto ammesso implicitamente il proprio disappunto verso le idee di Paulo Fonseca, se non addirittura verso la scelta del tecnico portoghese come successore di Pioli. Theo tenterà di sdrammatizzare tale vicenda, riferendo che non hanno raggiunto la squadra per il cooling break in quanto erano entrati da poco e, pertanto, non ne avevano bisogno. Purtroppo per Theo, questa è una tesi che non regge: anche Musah e Abraham erano entrati da poco, ma al momento del cooling break hanno raggiunto prontamente Fonseca e la squadra.
Altri giocatori, dopo una vicenda simile, sarebbero stati messi subito fuori rosa. Probabilmente, da un punto di vista comportamentale, sarebbe giusto così anche per Theo e Leao. Tuttavia, il Milan non può fare a meno dei suoi due fenomeni, attualmente impegnati con le rispettive Nazionali. Se i rossoneri vorranno ripartire, hanno bisogno di lasciarsi alle spalle tale vicenda.
“Non sbaglieremo più”
Pertanto, Theo e Leao lo hanno promesso nei giorni scorsi: “Non sbaglieremo più”. Ad ogni modo, non basta non sbagliare più: da parte loro Fonseca si aspetta un cambio di atteggiamento. Il Milan avrà bisogno delle giocate e della leadership dei suoi due fenomeni per ripartire. Aspetti che, in questo inizio di campionato sono mancati terribilmente.
Pavlovic e Morata: più di semplici acquisti di mercato
La leadership nel nuovo Milan di Fonseca, nonostante le prestazioni disastrose della squadra, è arrivata da chi non ti aspetti: i nuovi acquisti. In difesa è arrivato Pavlovic, serbo classe ’01 autore di un inizio di stagione brillante, nonostante tutto il resto della difesa non abbia brillato affatto. Ottime chiusure contro il Parma. Goal e prestazione convincente contro la Lazio. Il migliore del Milan in questo inizio di stagione. In più, a far ben sperare i tifosi rossoneri sono le prestazioni con la Nazionale serba. In occasione di Serbia-Spagna, Pavlovic ha affrontato il talento di Lamine Yamal, che di 5 dribbling tentati contro il Serbo gliene è riuscito solo uno.
L’altro leader emotivo e tecnico della squadra può essere Morata: lo spagnolo è arrivato al Milan quest’estate e nella prima di campionato contro il Torino ha trascinato rabbiosamente la squadra verso il pareggio. Tanta garra e qualità, che è mancata troppo ai rossoneri nelle successive uscite contro Parma e Lazio. Lo spagnolo dovrebbe essere arruolabile contro il Venezia, ma tornerà titolare presumibilmente in Champions contro il Liverpool. Insomma, per ripartire il Milan ha bisogno del suo nuovo numero 7, un vincente, come testimonia la sua carriera.
Loftus-Cheek arretrato: Fonseca riflette
In casa Milan si parla tanto anche del nuovo ruolo di Loftus-Cheek, più arretrato in mediana rispetto al ruolo di trequartista visto nella passata stagione. Fonseca ha chiesto al proprio centrocampista di restare più arretrato, dando una mano alla difesa e all’impostazione del gioco. Raramente dunque abbiamo visto le sue incursioni alla “Frattesi” dirette verso l’area di rigore avversaria, nonché il suo marchio di fabbrica che ci ha egregiamente mostrato al suo primo anno d’Italia. D’altronde, è questa la qualità principale dell’inglese. Per molti, farlo giocare arretrato, è come mettere ad un ballerino degli scarponi da sci.
Per Fonseca, la scelta di posizionare l’inglese in mediana è logica. L’arretramento di Loftus-Cheek consente l’inserimento sulla fascia destra di Chukwueze, con conseguente spostamento di Pulisic sulla trequarti. Tuttavia, questa scelta non sembra aver premiato il tecnico portoghese, in quanto Loftus Cheek è apparso spaesato nel suo nuovo ruolo, incapace di svolgere le funzioni tipiche di un mediano: recuperare il pallone. Probabilmente anche per questo motivo è stato acquistato Fofana, con la speranza per i tifosi rossoneri che Loftus-Cheek venga nuovamente schierato nel ruolo in cui si esprime meglio.
Verso Milan-Venezia: le possibili idee di Fonseca
Fonseca e il suo Milan devono ripartire subito, visto che la vetta della classifica dista già 5 punti. Sabato giocherà contro il Venezia, squadra neopromossa dalla B e con molto entusiasmo (proprio come il Parma). Agli uomini di Fonseca serve vincere per ritrovare il sorriso e per affrontare con il giusto spirito la sfida in Champions contro il Liverpool e sopratutto il Derby in campionato, in programma il prossimo 22 settembre.
Dopo essere stati perdonati, Theo e Leao torneranno titolari. Dopo l’infortunio di Bennacer e in attesa di vedere come torneranno i Nazionali, Fonseca ha in mente di portare in prima squadra Vos, acquistato dall’Ajax e attualmente nel Milan Futuro, Zeroli e Liberali. Come ha fatto nel Lille, Fonseca punterà molto sui giovani, ritenuti fondamentali e pronti a dare una mano alla squadra. In attacco ci sarà Tammy Abraham, autore di un ingresso convincente nel passato turno contro la Lazio. Aldilà di chi scenderà in campo, serve una svolta mentale più che tattica. I giocatori devono dimostrare il loro reale valore. Il tempo per sbagliare e avere la giusta forma fisica e mentale è finito: è ora che il Milan cominci sul serio la sua stagione.
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