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Grigor Dimitrov è arrivato finalmente il tuo momento

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Aveva 23 anni, Grigor Dimitrov, quando raggiunse la sua prima semifinale Slam. Era il 2014, era Wimbledon, e quello che allora veniva considerato l’erede di Roger Federer dovette arrendersi a Novak Djokovic in quattro set e due tie-break. Resta, quello, uno dei più grandi rimpianti della carriera del bulgaro, che in semi in un Major ci sarebbe tornato solamente altre due volte, nel 2017 a Melbourne e nel 2019 a New York. Ecco perché la vittoria di Dimitrov contro Andrey Rublev, negli ottavi degli Us Open, pesa. E parecchio. Perché con il tabellone che si ritrova, il buon Grigor potrebbe essere un degno finalista nella parte bassa del draw, magari con il sogno – per lui e per i tanti tifosi – di spingersi un passo più avanti.

L’amica Serena Williams sempre a supportarlo

A seguirlo dalla tribuna stavolta c’era persino Serena Williams, amica di vecchia data. Ma a esultare, quando Dimitrov ha chiuso al quinto una sfida durissima contro Rublev, sono stati tanti. Tutti quelli che lo ammirano come uno degli ultimi esteti del tennis. Inclusi gli ex campioni che ne parlano ancora come del ‘top player che gioca meglio di tutti’. Difficile capire se questa affermazione sia corretta, a metà strada fra un repertorio completo (ed esteticamente ineccepibile) e un ranking che rimane sempre lì: un bellissimo numero 9 che raramente fa paura ai primi della classe, un numero 3 vecchio di sette anni come primato personale.

La classe e la bellezza di Dimitrov agli US Open

Dimitrov va capito dunque attraverso la bellezza dei colpi, più che con i numeri. Perché suona strano che uno che gioca così facile non abbia mai vinto uno Slam e non abbia mai nemmeno raggiunto una finale. Suona strano e un po’ ingiusto. Eppure è la storia di un 33enne che non ha mai saputo trovare costanza, come testimoniano i 14 primi turni collezionati nei Major. Roba da non credere, per uno che regala classe a ogni scambio. Il 2024 di Grigor è stato fin qui generoso, con un altro quarto Slam (al Roland Garros), il primo titolo Atp dal 2017 e una decima piazza nella Race che lascia intravedere persino le Finals. Torneo che peraltro lui vinse, proprio sette anni fa: unico momento davvero trionfale in una carriera da meraviglioso piazzato.




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