Serie A
Il Parma di Pecchia un’orchestra con alla guida la fantasia
Il neopromosso Parma di Pecchia è un gioiellino pronto a splendere e illuminare gli occhi degli appassionati di calcio, dei milioni tifosi che ogni settimana guardano la Serie A e soprattutto dei tifosi ducali. Dopo una straordinaria promozione conquistata lo scorso anno il mister ex Juve U23 sta stupendo anche in Serie A. Dopo le prime quattro giornate affrontando Fiorentina, Milan, Napoli e Udinese ha raccolto una favolosa vittoria contro il Milan e un bel pareggio contro la Fiorentina.
Fabio Pecchia dietro al successo dei ducali
L’allenatore è sicuramente uno dei pilastri del successo che stanno riscontrando i ducali, tanto in termini di risultati, quanto in termini di qualità di gioco. Fabio Pecchia, classe 1973, prima di approdare a Parma ha fatto tanta gavetta da allenatore e anche come vice. Appeso gli scarpini al chiodo nel 2009 inizia la carriera da allenatore prima un paio di panchine nelle serie minori, poi nel 2012 prende il patentino di Prima Categoria UEFA Pro. Nel 2013 la chiamata di Benitez come secondo a Napoli, tra i due inizia una collaborazione che vede il tecnico nato a Formia seguire lo spagnolo prima a Madrid e poi sulla panchina del Newcastle. Nel 2016 la chiamata in B da parte degli scaligeri dell’Hellas Verona con il quale raggiunge una promozione in A. L’anno seguente dopo non esser riuscito ad evitare la retrocessione si dimette.
Nel Dicembre 2018 si trasferisce ai giapponesi dell’Avispa Fukuoka, ma vi rimane solo fino a Giugno 2019, quando torna in Italia alla guida della Juventus Next Gen. Con la squadra B della Juve vince la Coppa Italia Serie C, prima squadra B a vincere nel calcio professionistico. Nel 2021 subentra a Bisoli alla guida della Cremonese con il quale l’anno seguente conquista una seconda promozione in Serie A. A Giugno del 2022 approda a Parma e viene eliminato ai play-off il primo anno. L’anno seguente riesce a centrare la terza promozione in A vincendo e dominando il campionato.
Come gioca il Parma di Pecchia
In un’intervista a Repubblica ha raccontato il nostro calcio, il rapporto con i giovani, l’aspetto ludico e formativo del gioco. Ha spiegato l’importanza dell’aspetto umano prima di quello professionale. I giovani hanno bisogno di fiducia e pazienza, devono sentire di poter sbagliare e serve la pazienza perché con il tempo e il gioco migliorino. Il calcio per l’allenatore è come musica perché ogni partita ha un ritmo e proprio come la musica trasmette emozioni.
Il Parma con il suo calcio verticale, sfacciato e offensivo, che costruisce dal basso, sfruttando la qualità tecnica della difesa, con i terzini molto alti pronti a ricevere in verticale trasmette emozioni e non solo ai suoi tifosi. Preferisce sviluppare il gioco in ampiezza, in attesa di trovare un varco tra le linee avversarie. Libertà e mobilità sono la base nell’intero reparto offensivo, il che permette di creare numerose soluzioni offensive senza dare punti di riferimento. Gli inserimenti in profondità sono una soluzione specialmente con Man, che nelle prime fasi della manovra cerca di scattare alle spalle del terzino avversario. Grazie a questi principi di gioco tanti calciatori riescono ad esprimere il loro potenziale.
E allora poco importa della sconfitta contro l’Udinese, capolista dopo quattro giornate, il Parma ha con decisione e competenza scelto qual è la sua strada. Con la fantasia e la classe di Mihaila, Man, Sohm e Bernabé e con un bomber come Bonny, meno tecnico rispetto agli altri, ma sicuramente decisivo ed estremamente efficace, con alla guida un tecnico come Pecchia i ducali continuano la loro ascesa puntando alla salvezza e costruendo un florido futuro.
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