Serie A
Inter e Inzaghi: Vecchie convizioni e nuovi stimoli – La nostra analisi
Dopo tre giornate di campionato, l’Inter di Simone Inzaghi può guardare alla classifica con soddisfazione. Con 7 punti su 9 disponibili, i nerazzurri sono a pieno titolo tra le candidate per la lotta al vertice. La Beneamata ha mostrato un gioco rodato e ben organizzato. L’unico neo in questo avvio di stagione è stato il pareggio per 2-2 contro il Genoa a Marassi. Il bilancio complessivo, però, è positivo. Il percorso della squadra appare in linea con le aspettative.
Il pareggio di Marassi: una lezione per il futuro
La sfida contro il Genoa ha offerto spunti importanti per l’analisi. Dopo essere passati in svantaggio, i nerazzurri avevano ribaltato il risultato prima di farsi raggiungere nei minuti finali dal gol di Messias. Un evento insolito per una squadra che lo scorso anno aveva fatto della gestione delle gare uno dei suoi punti di forza. Nella passata stagione, infatti, l’Inter raramente subiva reti nei minuti conclusivi. La squadra di Inzaghi ha sempre dimostrato una solidità difensiva che spesso le permetteva di portare a casa risultati anche nei momenti più complessi.
Questo episodio rappresenta una battuta d’arresto, ma non deve oscurare i segnali positivi. L’Inter ha comunque mostrato di essere in pieno controllo della partita per lunghi tratti, creando occasioni e dimostrando un’ottima fluidità di gioco. Più che un campanello d’allarme, il pareggio di Marassi può essere visto come un’occasione per crescere ulteriormente, lavorando sulla gestione delle fasi finali delle gare.
Un sistema collaudato e un gioco fluido: l’Inter di Inzaghi continua a convincere
La continuità è uno dei segreti dell’Inter di Simone Inzaghi. Dopo il grande lavoro svolto nella scorsa stagione, il tecnico piacentino ha saputo mantenere le basi solide del suo 3-5-2. Un modulo che esalta le caratteristiche di molti giocatori chiave della rosa. Il centrocampo resta il fulcro del gioco nerazzurro, grazie all’apporto di giocatori come Barella, Çalhanoğlu e Mkhitaryan, capaci di dare qualità e intensità sia in fase di possesso che di interdizione.
In attacco, la coppia Lautaro-Thuram (e in alcune situazioni Taremi, come in occasione dell’azione che ha portato i nerazzurri in vantaggio contro il Lecce) ha confermato di poter fare la differenza, con il francese particolarmente ispirato e capace di finalizzare con grande efficacia le azioni create. Ma è in difesa che l’Inter si è dimostrata solida e affidabile, anche se qualche crepa è emersa proprio contro il Genoa. Alessandro Bastoni, uno dei leader del reparto arretrato, ha subito un lieve infortunio nell’ultima gara, così come Hakan Çalhanoğlu, due pilastri dello scacchiere di Inzaghi.
L’incognita degli infortuni: Bastoni, Çalhanoğlu e il ritorno di Buchanan
Gli infortuni di Bastoni e Çalhanoğlu rappresentano una variabile che potrebbe influenzare il cammino dell’Inter nelle prossime settimane. Per fortuna, le prime valutazioni non parlano di stop prolungati, ma sarà fondamentale gestire il loro recupero con attenzione, per evitare ricadute che potrebbero compromettere la solidità del gruppo.
Un altro tassello importante per l’Inter sarà il ritorno di Buchanan, atteso per metà ottobre. Nonostante l’infortunio che lo ha tenuto fuori finora, il club ha deciso di includerlo nella lista Champions, preferendolo al nuovo acquisto Palacios e a Joaquín Correa, ormai ai margini del progetto tecnico. La scelta di sacrificare il “Tucu” sottolinea il distacco definitivo tra l’argentino e i piani di Inzaghi: Correa appare sempre più un corpo estraneo alla squadra, una pedina destinata a lasciare Milano nel prossimo futuro.
Il ritorno di Buchanan, invece, è atteso con grande interesse: il giocatore canadese potrebbe dare ulteriore dinamismo e imprevedibilità alla manovra, aggiungendo nuove opzioni offensive a una squadra che già dispone di molte soluzioni.
Champions League e Mondiale per Club: una stagione infinita per Inzaghi
Uno degli aspetti più impegnativi per l’Inter in questa stagione sarà la gestione del calendario. Con il nuovo formato della Champions League, allargata a 36 squadre, i nerazzurri si troveranno ad affrontare una fase a gironi (impostata però come una sorta di mini-campionato) più complessa e dispendiosa. Il numero maggiore di partite in Europa richiederà un’attenta gestione delle risorse, con Inzaghi chiamato a dosare le energie dei suoi giocatori per rimanere competitivi su tutti i fronti.
A tutto questo si aggiunge la partecipazione al Mondiale per Club, previsto per l’estate, un’altra competizione prestigiosa che però complicherà ulteriormente la pianificazione della stagione. Considerando anche la Coppa Italia e le Final Four di Supercoppa Italiana, l’Inter si prepara ad affrontare più di 60 partite stagionali, una mole di impegni che potrebbe mettere a dura prova la tenuta fisica e mentale del gruppo.
Inter ed Inzaghi: chi ben comincia..
Nonostante qualche incertezza emersa nelle prime tre giornate, l’Inter può essere soddisfatta del proprio avvio di stagione. Il gioco è fluido e collaudato, e i 7 punti in classifica rappresentano un bottino più che positivo, soprattutto considerando l’importanza di evitare sconfitte nei primi scontri diretti. Tuttavia, gli infortuni e la gestione di un calendario fittissimo saranno le due grandi sfide per Inzaghi e il suo staff. La stagione è appena cominciata, ma l’Inter sa che per raggiungere i propri obiettivi dovrà affrontare ogni partita con la massima concentrazione. La squadra di Inzaghi deve imparare a gestire al meglio le energie e deve sfruttare al massimo la profondità della rosa.
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