Udinese prima in classifica: i segreti di Runjaic

5 partite ufficiali ed è già scattata la “Runjaic mania” ad Udine. L’ammirazione per il tecnico friulano cresce sempre di più tra i tifosi ma non è frutto del caso. È un percorso che è iniziato da lontano, dal giorno della sua presentazione. Molti si chiedevano perché Pozzo avesse ingaggiato uno sconosciuto, per di più straniero e alle prime esperienze come allenatore in un campionato importante. Una scelta forte quella della società, ma sicura. 2 anni di contratto e un maggior grado di assecondamento alle richieste del mister. Sul campo si è dimostrato subito capace riportando l’Udinese al primo posto della Serie A( l’ultima volta nella stagione 2010/2011 con Guidolin).

Lo stile di gioco

Possesso palla e aggressività sono le chiavi del gioco di Runjaic. Un binomio in totale discontinuità con il passato friulano che ha alimentato i dubbi sulla poi successiva riuscita di questa trasformazione tattica. Runjaic è partito dalla testa dei giocatori, abituati ad un altro tipo di gioco fatto di ripartenze e densità nella propria metà campo. Tutto è partito dal ritiro: Divertimento (con i palloni giganti e il foot-volley in ritiro) e allo stesso tempo una serietà e apertura totale alle dinamiche a 360° che coinvolgono la vita di un calciatore. Ecco perché il tecnico austriaco è ben voluto da tutto il gruppo, anche da chi sta giocando meno in questo inizio di campionato.

Le scelte forti

Questo è stato possibile anche grazie alle scelte forti di Runjaic. Non esistono gerarchie, si riparte tutti da zero e il posto da titolare va conquistato. Questo non solo ha permesso di alzare il livello degli allenamenti e la competizione sana tra i bianconeri, ma anche di dare nuovi stimoli a giocatore che ormai venivano dati per persi. Kabasele ma soprattutto Brenner sono gli esempi migliori. Ovviamente, alcuni giocatori sono finiti fuori rosa. Ad esempio, Success è, per il momento, fuori dal progetto nonostante fosse stato un pedina importante nelle passate stagioni.