Serie A
Arrestati i capi ultras di Inter e Milan: un’alleanza criminale
All’alba di lunedì, la polizia di Milano ha arrestato 19 persone, ultras dell’Inter e del Milan, con una maxi operazione. In manette, nell’ambito di un’indagine che ipotizza una doppia associazione a delinquere, sono finiti diversi esponenti dei direttivi della Curva milanista e della Curva nerazzurra. Al centro dell’inchiesta, ci sarebbero gli affari collegati a San Siro. Un business fatto di biglietti rivenduti a prezzi maggiorati, parcheggi e vendita di bibite all’interno dello stadio che avrebbe visto le due “fazioni” agire in autonomia o spartirsi la torta. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, associazione a delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni. Gli indagati “sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras delle due principali squadre milanesi e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico”, si legge in una nota della questura.
Chi sono i protagonisti
In cella sono finiti uomini importanti della Curva Sud: i fratelli Lucci, Francesco e Luca, il loro fedelissimo Islam Hagag, che ha da poco patteggiato una condanna per un pestaggio fuori dal Meazza , il 42enne Alessandro Sticco e il 41enne Christian Rosiello, coinvolto nel raid sotto casa del personal trainer dei vip Cristian Iovino e bodyguard di Fedez. Anche alcuni uomini della Curva Nord sono finiti in manette: il 39enne Marco Ferdico, suo padre Gianfranco, Mauro Nepi, il 39enne Matteo Norrito e “Renatone” Renato Bosetti, 54 anni. Questi i nomi più importanti degli ultras di Inter e Milan finiti in cella.
L’accusa
Nell’inchiesta della squadra mobile, guidata da Alfonso Iadevaia, vengono ricostruiti pressioni sulle società, episodi violenti, gli interessi sui parcheggi con imprenditori vicini alla ‘ndrangheta e le mire delle due curve per un mare di affari. Proprio la gestione dei ricavi della Nord avrebbe portato alla morte di Totò Bellocco, il 36enne erede dell’omonima famiglia di ‘ndrangheta ucciso la mattina del 4 settembre a Cernusco. La Sud, invece, è da anni il regno di Luca Lucci, finito in passato in un’inchiesta sul traffico di droga e diventato celebre per l’ormai “storica” foto della stretta di mano con Matteo Salvini a una festa del Milan. Più volte, nei mesi scorsi, gli ultras rossoneri si sono resi protagonisti di episodi violenti. Su tutti il pestaggio, dello scorso aprile, avvenuto a Motta Visconti.
Il comunicato del Milan
«In merito alle indagini che coinvolgono esponenti delle tifoserie organizzate, il Club rossonero si è immediatamente reso disponibile a collaborare con gli inquirenti, per fornire qualsiasi documentazione e informazione richiesta».
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