Serie A

Pochi punti e prestazioni altalenanti: cosa succede al Bologna di Italiano?

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Vincenzo Italiano allenatore Bologna ( foto FORNELLI/KEYPRESS )

8 punti e tredicesimo posto in classifica: il Bologna di Italiano ha fatto fatica in queste prime sette giornate di campionato. Di fatto, le prestazioni dei felsinei sono state tutt’altro che convincenti, se non in casi eccezionali come la sconfitta di Anfield per 2-0 e il pareggio casalingo contro l’Atalanta. In ogni caso, le buone prestazioni non hanno portato i 3 punti. Questi ultimi sono arrivati solamente, e con fatica, nella trasferta di Monza. Poi tanti (forse troppi) pareggi con squadre alla portata, oltre alla pesante sconfitta per 3-0 al Maradona contro il Napoli. Ma per quale motivo il nuovo Bologna di Italiano sta faticando ad ingranare? Analizziamo insieme i possibili motivi.

Fragilità difensiva: Italiano vuole un Bologna più attento

Rispetto alla passata stagione, in questo inizio di stagione al Bologna di Italiano è mancata soprattuto una solidità difensiva. La pesante partenza di Calafiori non è stata sostituita come la società avrebbe voluto. Dal mercato è arrivato Erlic, al Sassuolo nella passata stagione, che non è all’altezza del centrale italiano, oggi in forza all’Arsenal. Ad ogni modo, non ha senso parlare troppo di singoli: è l’atteggiamento difensivo della squadra ad essere cambiato.

Nonostante nelle ultime settimane ci siano stati miglioramenti, i goal presi dalla difesa di Italiano sono troppo elementari: basti pensare ai 2 goal presi contro il Como o alla rete subita dall’Empoli, match in cui Gyasi segna appena dopi 30 secondi dal vantaggio rossoblu. Tutto questo testimonia una mancanza di concentrazione difensiva, come se il reparto arretrato di Italiano non avvertisse il pericolo della squadra avversaria.

Vero è anche che nell’ultimo periodo ci sono stati alcuni infortuni che hanno condizionato il reparto difensivo. Ad ogni modo, Italiano dovrà lavorare più sull’aspetto mentale che tecnico, in quanto la solidità difensiva, al momento, è lontana anni luce da quella ammirata nella passata stagione.

Il centrocampo: la specialità di Italiano che a Bologna non sta rendendo

Il centrocampo rossoblu è rimasto pressoché lo stesso della passata stagione. Nonostante l’assenza di Ferguson, che dovrebbe rientrare a breve in gruppo, ad essere mancati maggiormente sono i goal dei centrocampisti. Del resto, la mezzala che si inserisce e segna è sempre stato un marchio di fabbrica di Italiano: Pobega allo Spezia ha fatto numeri da capogiro da interno di centrocampo, lo stesso vale per Bonaventura alla Fiorentina.

Probabilmente Italiano ha bisogno di tempo, in quanto sta cercando di capire come permettere ai suoi centrocampisti di rendere al meglio. Allo stesso tempo, l’ex tecnico della Viola sta ancora cercando la quadra da questo punto di vista. Visto il feeling con questo giocatore, la società rossoblu ha regalato a Italiano quel Pobega che aveva fatto tanto bene allo Spezia.

Al momento è infortunato, ma è quel tipo di giocatore che Vincenzo Italiano può esaltare in fase realizzativa. L’altro centrocampista in tale senso è Fabbian. Anche se non gioca sempre titolare, Giovanni Fabbian è al momento tra i primi nel Bologna per expected goals. Un vero e proprio tuttocampista, che predilige prevalentemente la zona offensiva del campo, affiancando in più di un’occasione la prima punta. Il suo talento lo avevamo già apprezzato con Thiago Motta. Vedremo se Italiano riuscirà a tirare fuori le qualità di Fabbian, che al momento ha segnato solamente una rete in sette giornate.

La fase offensiva: tutto sulle spalle del Toto Castro

Sostituire uno come Zirkzee non era affatto facile, ma il ds Sartori ci è riuscito alla grande. Si chiama Santiago Castro, ha 20 anni e da sette giornate si carica il Bologna sulle spalle con giocate di alta classe. In un Bologna che fatica a concretizzare, Castro rappresenta l’uomo più pericoloso dei felsinei. Ha già segnato 3 goal in 7 partite, anche se la pericolosità dell’Argentino ha impensierito ogni portiere di Serie A sinora.

Con un Dallinga che fatica ad ambientarsi e ad imporsi, Italiano non può rinunciare al suo bomber argentino, su cui ha già messo gli occhi mezza Premier. Tra l’altro, Castro pare aver infranto il paradosso della punta di Vincenzo Italiano. Infatti, nelle passate stagioni, i centravanti di Italiano non hanno segnato moltissimo per favorire l’inserimento dei compagni di squadra. Basti pensare l’anno scorso a Beltran e Nzola o due anni fa con Jovic e Cabral.

La speranza del tecnico di origini siciliane è che Castro prosegua così, soprattutto perché intorno a Lui la situazione non è delle migliori. Gli esterni di Italiano sono infatti in difficoltà. Da una parte, Ndoye non riesce ad essere esplosivo come nella passata stagione, dall’altra Orsolini sta faticando a segnare e ad essere decisivo. Non a caso, Spalletti lo ha lasciato a casa in vista degli impegni di Nations League. Una mancata convocazione che sa di porta mezza chiusa per l’esterno rossoblu, non soltanto per un avvio di campionato così così ma per il 3-5-2 scelto dal ct toscano che non implicherebbe gli esterni offensivi. Italiano dovrà lavorare molto sui suoi esterni offensivi, incluso Urbanski, Karlsson e Iling Junior, i quali hanno mostrato che in questo Bologna possono ricoprire un ruolo importante, a maggior ragione se pensiamo quanto Italiano adori variare la formazione di settimana in settimana.




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