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Danke Domi: il principe austriaco si ritira dal tennis a Vienna

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Ieri, 22 ottobre 2024, il tennis ha perso uno dei suoi interpreti più amati. Dominic Thiem, l’eroe austriaco, si è ufficialmente ritirato dal tennis dopo una sconfitta al primo turno del torneo di casa. Nonostante la delusione sul campo, l’arena gremita di gente era pervasa da un’atmosfera di profonda commozione, con il pubblico austriaco che gli ha tributato un saluto affettuoso.

Cosa ha rappresentato Dominic Thiem

La carriera di Dominic Thiem si può ridefinire come un viaggio epico, conclusosi all’apice della felicità. Questo viaggio iniziato nel 2011 ha portato con sé 17 titoli ATP coronati da un titolo master 1000 ad Indian Wells e da un titolo slam a New York. Proprio dopo la vittoria dello slam inizia il declino della carriera dell’austriaco. Complice anche un infortunio grave al polso, procuratosi 6 mesi dopo la vittoria, Dominic non riesce più a giocare ad alti livelli. Lo ha dichiarato anche lui stesso in una recente intervista “Pensavo che vincere uno slam avrebbe cambiato la mia vita per sempre, invece non è stato così, è stato l’inizio della fine”. Dominic resta uno dei più grandi “What If” della storia recente del tennis. Un ragazzo dal talento stratosferico che ha raccolto molto meno di quanto avrebbe meritato. Il mondo del tennis ricorderà sempre la sua capacità di lottare contro i più grandi campioni del tennis. Thiem è stato uno dei pochi eletti a riuscire a vincere un match contro Roger Federer su qualsiasi superficie. Inoltre è solo il secondo tennista della storia ad aver battuto per 5 volte a testa ogni “Big 3”.

Un addio che tocca al cuore

La cerimonia di Vienna non è stato semplicemente stato un momento d’addio ma una celebrazione alla sua carriera ed al suo spirito. Molti giocatori inclusi Federer Nadal e Djokovic, attraverso vari messaggi social hanno reso omaggio non solo al campione ma all’uomo che ha dimostrato rispetto e lealtà fuori e dentro il campo. “È sempre stato un piacere affrontarti, sei stato un vero amico e rivale, sei sempre riuscito a trovare una maniera per battermi, ma più importante l’hai fatto con grazia e sportività” ha esclamato Roger Federer in una storia su Instagram. Anche il numero 1 Jannik Sinner ha voluto spendere delle belle parole per l’austriaco “non importava che età o che ranking avessi, Dominic salutava sempre ed era gentile con chiunque”. Alla fine della cerimonia, dopo il discorso d’addio, Dominic ha letteralmente appeso la racchetta al chiodo come simbolo di addio al tennis. Un momento davvero emozionante che ha fatto commuovere tutta l’arena di Vienna.

Il ragazzo che non ha mai mollato

Nonostante tutte le difficoltà degli ultimi anni, Thiem ha continuato a combattere. Successivamente al grave infortunio al polso subito, Dominic ha provato a rientrare a fatica nel circuito che conta. A metà 2023 è riuscito a riprendersi raggiungendo la finale nella sua Kitzbuehl  grazie ad una semifinale epica, durata più di 3 ore e mezza. Purtroppo per lui in finale è stato sconfitto dall’argentino Baez. Sembrava ormai in ottima ripresa la carriera dell’austriaco, però non è mai riuscito a dare continuità a quella finale. Di fatti è rimasta l’ultima finale ATP giocata nella sua carriera. All’inizio del 2024 Dominic si è dilettato nel circuito challenger in cerca di risultati e di acquisire fiducia. Purtroppo anche quest’avventura non è andata a buon fine ed è stato costretto ad inizio maggio a dichiarare la fine della sua carriera proprio a Vienna. La capitale Austriaca è stata teatro di una delle vittorie più importanti della carriera dell’austriaco. Stiamo parlando dell’anno 2019 quando Thiem dopo un cammino difficile è riuscito a portare a casa il trofeo di casa per la prima volta, dopo una finale mozzafiato contro Diego Scwhartzman (anche lui prossimo al ritiro).

Un esempio per le future generazioni

Il ritiro di Dominic Thiem rappresenta non solo la fine della carriera di uno straordinario atleta ma l’inizio di una nuova eredità per il tennis austriaco e mondiale. La sua dedizione, la sua sportività, il suo essere uomo lo hanno reso un modello per i giovani ed un’icona per i tifosi. Il suo è un esempio di perseveranza, un monito per chiunque affronti le difficoltà sia nel campo che nella vita. Con il ritiro di Dominic Thiem, se ne va l’ultimo tennista con il rovescio ad una mano a vincere uno slam. Questa caratteristica sta svanendo nel tour e sempre meno ragazzi decidono di utilizzare questo colpo. In top 50 sono rimasti solo Grigor Dimitrov e Lorenzo Musetti a conservare l’eredità di uno dei colpi più belli ed estetici e che ha fatto la storia del tennis mondiale.

L’affermazione di Dominic Thiem

Dominic Thiem ha vissuto una carriera costellata da sfide epiche. La sua prima grande affermazione è arrivata nel 2016 quando ha sconfitto sull’erba di Stoccarda Roger Federer, dimostrando di poter competere con i giganti del tennis. A Buenos Aires nel 2017 è arrivata la prima vittoria sulla terra rossa contro Rafael Nadal, il re di questa superficie. Nello stesso anno Thiem ha raggiunto la sua prima semifinale slam, ottenuta grazie ad una roboante vittoria per 3 set a 0 contro Novak Djokovic ai quarti del Roland Garros. Il Roland Garros ha rappresentato uni dei teatri in cui Dominic ha conseguito le migliori vittorie della sua carriera. Sulla terra rossa Parigina Dominic ha disputato due finali consecutive nel 2018 e 2019. Entrambe le volte però è stato sconfitto da Rafael Nadal.

Le sue vittorie più belle

A marzo 2019 arriva finalmente il primo titolo importante della sua carriera. Dominic riesce a portarsi a casa il maser 1000 di Indian Wells battendo in finale Roger Federer con una prestazione spettacolare, che viene celebrata come una delle partite più belle di quella stagione. Ma è nel 2020 che l’austriaco ha raggiunto l’apice del suo viaggio. Thiem raggiunge la sua quarta finale slam in carriera alo Us Open dopo aver battuto 3 set a 0 Danil Medvedev in semifinale. In finale ha completato una delle rimonte più memorabili della storia recente, riuscendo a ribaltare due set ed un break di svantaggio al tedesco Alexander Zverev. Il grido di vittoria dopo l’ultimo punto di quella partita, ha rappresentato non solo il trionfo, ma una liberazione: la realizzazione di un sogno inseguito per tutta la vita. Da quel momento si è chiusa simbolicamente la sua carriera. Ogni partita ha lasciato un segno nel cuore dei suoi tifosi ma soprattutto ha forgiato un campione capace di esprimere la sua forza in quel rovescio ad una mano che brilla ancora tra le stelle più belle del tennis moderno.

 

Danke, Domi.




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