Interviste Esclusive
ESCLUSIVA – Intervista a Mirko Taccola: “Conte, che impatto! Napoli e Juve rivali scudetto dell’Inter”
Un viaggio tra passato e presente con Mirko Taccola, protagonista dell’indimenticabile vittoria dell’Europeo Under 21 nel 1992 con la nazionale italiana ed ex calciatore di Inter e Napoli. In esclusiva ai nostri microfoni abbiamo avuto il piacere di poter parlare assieme a lui.
L’intervista a Mirko Taccola
Mirko grazie per la disponibilità concessaci. In passato ha vestito le maglie dell’Inter e del Napoli, le quali, in quel periodo, stavano attraversando fasi di transizione importanti. Quali sono i suoi ricordi di quelle esperienze?
“Sono esperienze che mi hanno arricchito molto, anche se le due squadre erano in momenti di transizione. Dopo l’addio di Matthäus, Brehme e Klinsmann, l’Inter si trovò a dover riorganizzare il suo gruppo, ma fu un periodo molto stimolante. La società, all’epoca, stava cercando di trovare una nuova identità, ed io ho avuto il privilegio di far parte di questo processo. È stato un periodo di crescita, sia a livello personale che professionale.
Anche il Napoli, dopo Maradona, attraversava un periodo difficile, ma sono stati anni molto importanti per la mia carriera. Nonostante le difficoltà, quella squadra aveva un cuore enorme e una passione che non si è mai spenta. Sono stati periodi in cui ho imparato tantissimo e che porterò sempre con me.”
Parliamo dell’Europeo Under 21 vinto nel 1992, dove lei fu uno dei protagonisti. Che emozioni provó in quel frangente?
“È stata un’emozione unica, davvero speciale. Quel successo ha rappresentato un capitolo importantissimo nella mia carriera. Eravamo un gruppo giovane, ma con tanto talento e una grande voglia di fare. Vincere un torneo così prestigioso con la maglia dell’Italia è qualcosa che rimarrà sempre nel cuore. L’atmosfera era incredibile, e il fatto di riuscire a vincere con una squadra così affiatata è stato qualcosa di straordinario.”
Cesare Maldini era il commissario tecnico di quella nazionale campione d’Europa. Cosa ricorda di lui come allenatore e come uomo?
“Cesare Maldini era un allenatore che badava meno alla tattica pura e si concentrava molto sull’aspetto umano ed emotivo. Era un grande uomo, oltre che un grande allenatore. Aveva un modo di trasmettere energia, passione e fiducia che ci ha permesso di esprimere al meglio il nostro potenziale. A mio avviso, non è un caso che i suoi giocatori lo considerassero una figura fondamentale, sia dentro che fuori dal campo. In più, ho avuto la fortuna di essere allenato anche da altri tecnici di grande sensibilità, come Simoni, Fascetti, Boskov e Mazzone, ognuno con un approccio umano che ha lasciato il segno nella mia carriera.”
Passiamo ora alla Serie A attuale. L’Inter è reduce da una stagione vincente e, a detta di molti, ancora la favorita per il titolo. Secondo lei, i nerazzurri possono davvero essere i favoriti per lo scudetto anche quest’anno?
“Assolutamente sì, l’Inter è sicuramente una delle favorite. Ha una squadra di qualità, una buona profondità e un allenatore capace. Tuttavia, secondo me, l’obiettivo principale per la società quest’anno non è solo il campionato, ma puntare forte sulla Champions League. È arrivato il momento di dare il massimo anche in Europa dopo la sfortunata finale persa due stagioni fa. Mister Inzaghi ha una rosa che può fare il salto di qualità, ed il sogno di tornare a vincere in Europa sarebbe un traguardo storico.”
Parliamo ora del Napoli. Antonio Conte è arrivato per cercare di risollevare le sorti della squadra. Pensa possa essere lui l’uomo giusto per il rilancio?
“Credo di sì. Conte ha portato equilibrio e una mentalità vincente che era mancata un po’ l’anno scorso. Il vero Napoli, a mio avviso, è quello di due stagioni fa, vale a dire quello che ha vinto il campionato. L’anno scorso è stato un anno deludente, ma con l’arrivo di Antonio la squadra sembra aver ritrovato quella voglia di lottare e di vincere. Secondo me, i partenopei possono essere una delle vere outsider per il campionato, capace di mettere in difficoltà anche le squadre più forti come l’Inter.”
In questi giorni si parla molto anche della Juventus di Thiago Motta. Che idea si è fatto del nuovo tecnico e del conseguente andamento dei bianconeri?
“La Juventus è una squadra che mi piace molto. È una squadra propositiva, che cerca di giocare un buon calcio. Il cambio di allenatore puo’ essere un’opportunità interessante per dare una nuova identità alla squadra. Purtroppo, l’infortunio di Bremer ( fuori tutta la stagione dopo l’infortunio al ginocchio ndr) è un duro colpo. Tuttavia, potrebbe essere l’occasione giusta per far emergere giovani talenti che potrebbero fare la differenza e dare nuova linfa alla squadra.”
Chiudiamo con il Milan, una squadra che ha cambiato recentemente interpreti e schemi tattici. Crede che anche loro possano lottare per la vittoria finale del campionato?
“Il Milan, sinceramente, non mi convince appieno. È una buona squadra, ma la vedo un po’ indietro rispetto alle prime tre sopra citate. Nonostante il valore dei singoli giocatori, penso che ancora ci sia un gap da colmare per poter competere con le altre squadre. Hanno ancora delle lacune da sistemare, e, sebbene abbiano fatto buoni acquisti, non mi sembra siano al livello di Inter, Napoli e Juventus, almeno per questa stagione.”
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