Serie A

Ecco la vera Fiorentina di Palladino: la stagione parte ora

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La Fiorentina ha vissuto domenica scorsa la sua serata più bella della stagione, fino a questo momento, e la sensazione è che il Milan sarà il punto di inizio di una nuova stagione per la Viola. Adesso, il compito di Palladino sarà quello di replicare la partita di domenica sera anche al ritorno dalla sosta, al Via del Mare contro il Lecce, per trovare fin da subito la continuità, che dopo il secondo tempo contro la Lazio è mancata, sia a Empoli che al Franchi contro il The New Saint in Conference. Il clima a Firenze è tornato positivo dopo qualche mugugno e perplessità sia sulla rosa e sia sul tecnico ex Monza.

Scelte forti e nuovo modulo

Dopo un’estate passata a lavorare con la difesa a tre la svolta, in questo senso, è arrivata proprio nella gara contro la Lazio, a inizio secondo tempo. Palladino ha capito che così non si poteva andare avanti e allora spazio alla linea a quattro. La situazione è migliorata di molto come dimostrano la tranquillità nel difendere dei centrali e la capacità di sostenere la manovra offensiva dei laterali, Dodo su tutti. Scelte così ‘forti’ hanno cambiato le gerarchie e alcuni senatori non hanno preso benissimo questa retromarcia (due nomi a caso, Biraghi e Quarta). Proprio in questo momento, il tecnico viola dovrà dimostrare di avere carisma e spessore per gestire il nuovo modulo e le conseguenze di scelte che hanno cambiato gli equilibri e messo in discussione ruoli e protagonisti.

I fuoriclasse

Sappiamo tutti che il calcio è deciso, principalmente, dai campioni e la Fiorentina ne ha tre a disposizione: Kean, Gudmundsson e David De Gea. Lo spagnolo ha fatto capire che cosa voglia dire avere un portiere con la P maiuscola. La sua partita contro il Milan, da 9 in pagella, con tanto di rigori parati e interventi salva risultato, ha messo le cose in chiare e ha fatto capire che può dare ancora molto al calcio. Poi ci sono i due assi dell’attacco. Partiamo da Kean, autore fino ad ora di una buona stagione coronata dalle due convocazioni in Nazionale. Fino ad ora, l’attaccante azzurro ha collezionato 5 gol con la Fiorentina sbagliando, in alcune occasioni, gol praticamente già fatti. Infine c’è l’islandese. Era da un po’ che a Firenze non si vedeva un campione così. Contro la Lazio entra nella ripresa e ha il coraggio di tirare e segnare i due calci di rigore della viola. Contro il Milan, pochissimi palloni toccati, una partita da 5,5 e poi all’improvviso si sveglia. Errore di Tomori, assist di Kean e saetta che si infila in porta dell’islandese: i fuoriclasse sono così.




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