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Non solo Nadal saluta il tennis, anche Gasquet

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“Tutto ha un inizio e una fine”. Con un messaggio social commosso al limite delle lacrime, Rafael Nadal ha annunciato la conclusione di una carriera leggendaria. Lo ha fatto dopo aver provato e riprovato un rientro che – per quanto riguarda il vertice – non è mai davvero riuscito. “Sono stati due anni molto complicati – ha rimarcato il campione di Manacor – e non sono mai stato capace di giocare senza limitazioni. La decisione è stata difficile, mi è servito tempo, ma adesso è il momento giusto per salutare”.

The last dance per Nadal

Lo rivedremo in campo un’ultima volta a Malaga, per le Finals di Davis di fine novembre, con la maglia della Spagna. Sarà il passo d’addio di uno dei più grandi giocatori della storia del tennis, vincitore di 22 tornei dello Slam e di 92 titoli del circuito in totale. Un giocatore che ha saputo evolvere anno dopo anno, grazie alla sua forza di volontà, al lavoro e a un talento fuori dal comune. Rafa ha ringraziato tutti, in questo video di saluto che deve essergli davvero costato tanto, sotto il profilo emotivo: la famiglia, papà e mamma ma anche la moglie, e ancora i suoi coach, da zio Toni in poi. “Mi sento super fortunato – ha aggiunto – per quello che ho potuto vivere, mi sento fortunato per tutte le persone che mi sono state vicine”.

Nadal, un altro dei big 3 ci saluta

Un messaggio di 4 minuti e mezzo che ha fatto il giro del mondo in pochi secondi e che ben riflette il carattere di un uomo in grado davvero di fare tutto il possibile, in ogni momento della carriera (incluso l’inizio, quando qualche medico gli aveva suggerito di lasciar perdere), per superare le difficoltà ed essere la migliore versione di se stesso. Con Roger Federer prima, con Novak Djokovic poi, ha dato vita a due delle rivalità più straordinarie nello sport mondiale, in quel gruppetto di Big 3 che ormai è ridotto al solo Nole. Per tutte quelle sfide e per tutte le lezioni che – vincendo o perdendo – ha consegnato ai suoi fan e a ogni appassionato, si può solo fare una cosa: ricambiare il grazie che Nadal ha ripetuto più volte, nel momento della decisione più sofferta.

Richard Gasquet si ritira dal tennis

Trent’anni dopo essere apparso su una delle copertine più famose e più iconiche del mondo del tennis, Richard Gasquet saluterà il circuito pro. Il talento francese lo ha annunciato dando anche un appuntamento preciso: Roland Garros 2025, passo d’addio ideale per un giocatore d’Oltralpe. Chissà se quel ragazzino di nove anni impegnato in un bel rovescio a una mano (accompagnato dallo strillo ‘Il campione che la Francia attende?’) sarebbe stato contento di una carriera così: best ranking di numero 7 Atp, 16 titoli, le semifinali come miglior risultato Slam, una Coppa Davis vinta con la Francia. Bottino di tutto rispetto per chiunque, ma forse non per i connazionali di Richard, che da lui si attendevano un acuto mai arrivato. Un successo Slam sognato, accarezzato, ma mai davvero alla portata.

La bellezza e la classe che ci lascia Gasquet

Eppure Gasquet ha aggiunto qualcosa a cui non si può dare valore, ha aggiunto bellezza. Non solo in quel rovescio che negli anni si è fatto persino troppo timido, inducendolo ad arretrare la posizione in campo, ma anche negli altri gesti che sapevano di un tennis antico e affascinante. Tennis che peraltro ha saputo essere pure efficace, come dimostrano gli scontri diretti con i grandi, con 36 vittorie di fronte ai top 10: sarà vero che Richard ha un bilancio in rosso, con i fenomeni della sua epoca, ma è uno dei pochi ad aver battuto almeno una volta tutti i Fab 4, altra conquista non banale. “Risulta sempre difficile – ha spiegato il transalpino al quotidiano L’Équipe – capire quando, dove e come mettere fine a una carriera. Ma nel mio caso pensare al Roland Garros come ultimo atto mi è parso quasi naturale. È il luogo dei sogni, per ogni francese”. Tra i giocatori in attività, più di lui (che conta 605 successi) hanno vinto solamente Djokovic e Nadal. E anche se altri lo dovessero superare, parleremmo comunque di numeri da libro di storia. In vista del post carriera, Gasquet ha lasciato intendere di volersi mettere al servizio dei giovani, per creare i campioni di domani. Di certo, avrebbe l’esperienza per capire come proteggerli dalle aspettative.




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