Serie A
Ranieri: “Ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò come dirigente”
“Prima di iniziare con le vostre domande vorrei mettere i puntini sulle i. Avevo smesso di allenare, ho avuto più richieste in questi mesi che quando ho vinto il campionato col Leicester. Ho sempre detto no. Ho detto solo in due casi posso tornare ad allenare: o per la Roma o per il Cagliari nel caso qualcosa fosse andato male. Ma io ero convinto di andarmene per i fatti miei, però il fato ha voluto che tornassi a casa. Ho iniziato nella Roma da giocatore e finirò come dirigente” Esordisce così mister Ranieri il giorno della sua conferenza stampa di presentazione come allenatore della Roma per la terza volta, tanti i temi affrontati, qualcuno più approfonditamente di altri.
Insieme al tecnico c’è il ds Ghisolfi che ha aperto la conferenza con queste dichiarazioni: “Grazie a tutti per essere qui, anche a nome del club. Parlo anche a nome dei Friedkin in questa giornata molto importante. Non c’è bisogno di presentare Ranieri, è una giornata importante perché la Roma ha bisogno di ritrovare esperienza e le proprie radici. Il mister conosce la squadra, il club, è un allenatore con esperienza internazionale e abbiamo ritenuto che sia la persona idonea per questo progetto adesso. Non sarà solo l’allenatore che parla, ma l’intera dirigenza nell’ambito del progetto voluto dalla società”
Le parole di Ranieri in conferenza stampa
Le sue parole sui progetti e sull’ambizione dei Friedkin
Sulle dichiarazioni di qualche settimana fa a Radio Anch’io in cui esprimeva l’impegno economico dei Friedkin, ma anche perplessità per cui non vedeva un’anima romanista e per l’esonero di De Rossi “Se mi conoscete sapete che parlo in faccia, per cui gliel’ho detto e lui mi ha lasciato a bocca aperta: per le cose che ha detto, per il bene che vuole a questa città, a questo club. Lui dice “io non posso girare il mondo e vedere Roma caput mundi e la squadra non va. Ho speso tanti soldi e non sono riuscito a fare quello che ho intenzione di fare”. E per questo mi ha preso, per cui ora tocca a me. Con la mia esperienza, il mio modo di fare le cose e mi auguro di riuscire nel mandato che mi ha messo lì davanti“.
Alla domanda a Ghisolfi su chi abbia scelto Ranieri, il ds francese ha risposto così “È stata una scelta molto importante, dunque presa con la collettività e insieme alla famiglia Friedkin”
Sugli obiettivi e sul ruolo da dirigente a partire da Giugno 2025 “Ho messo tutti gli obiettivi perché non voglio precludermi niente. C’è bisogno di una persona conosciuta, che sa di calcio per far sì che sia sempre nelle prime posizioni. Il presidente vuole una società seria, di gente che lavora. Stanno facendo cose belle, la squadra è la cosa più importante ed è il biglietto da visita. Vuole che Roma sia conosciuta bene anche dal punto di vista calcistico”.
Tra le tante domande ce n’è una su un futuro di Totti in società: “Io non sono chiuso a niente. Adesso la cosa principale è riportare la squadra in alto, poi magari si parlerà con Francesco. Perché no?”
Le sue richieste alla squadra
Sulla squadra e sull’importanza di essere giocatori da Roma “Non è che un giocatore giochi contro un allenatore. Non è vero: ci sono allenatori che riescono a trovare le chiavi di entrata di ogni singolo giocatore e questo dà il 120%, ci sono giocatori e allenatori che non riescono a trovare il feeling e magari dà l’80%. Alla Roma non basta: bisogna dare il 120%” e ancora “Voglio il massimo da voi perché non è possibile vedere la Roma in quella posizione. Qui si viene a lavorare seriamente ma con il sorriso, io non accetto che si vada in un posto di lavoro con un viso preoccupato. Per questo dobbiamo venire con un sorriso largo e lavorare con determinazione, così si ottengono i risultati. Ed essere ambiziosi”
Gli è stato chiesto sul perché la Roma viva questo momento di difficoltà e se ha capito da dove deriva: “Ci sono mille perché e onestamente a me non interessa. Se vado a vedere ciò che è successo ieri non raccapezzo più niente. Mi è stata data carta bianca e io devo fare il massimo con questi giocatori, da oggi in poi sono io il responsabile”
Sui casi Dybala e Hummels
Sui casi Dybala e Hummels: “È la prima cosa che ho chiesto al presidente. Gli ho detto ‘io faccio come mi pare, non voglio sapere se ha clausole o no’. Si vede che quando Dybala sta bene fa la differenza, magari potesse giocare sempre ma non potrà. Ma ancora devo parlare con lui. Su Hummels:“Mi sono visto un po’ di partite. Ma perché non deve giocare sto ragazzo?”
Si conclude così la conferenza stampa di presentazione di Ranieri come nuovo allenatore della Roma.
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