L’Italia resiste per un’ora agli All Blacks che vincono per 11-29. Convincente prestazione dell’Italrugby

Nell’ultima sfida delle Autumn Nations Series, l’Italia offre la sua miglior versione dai tempi del Sei Nazioni 2024, ma non basta per la prima vittoria di sempre contro gli All Blacks, che si impongono 11-29 all’Allianz Stadium di Torino. Il -18 finale, che rappresenta il minore scarto tra le due formazioni da 15 anni a questa parte, dà la cifra della solida prestazione degli uomini di Gonzalo Quesada. Gli azzurri, che ripartivano dal 17 a 96 dello scorso Mondiale, hanno difeso in maniera praticamente perfetta, commettendo però in attacco qualche errore di troppo che avrebbe reso la partita ancora più aperta.

Un inizio furioso dell’Italia, poi la reazione degli All Blacks

Gli Azzurri partono con aggressività e organizzazione, imponendo un ritmo alto fin dai primi minuti. La pressione iniziale si traduce in un piazzato trasformato da Paolo Garbisi al 12’. Nonostante l’intensità azzurra e la precisione nei placcaggi, un calcio piazzato di Beuaden Barrett riequilibra il punteggio sul 3-3. L’Italia torna subito avanti grazie a un altro piazzato di Garbisi (6-3), accendendo il pubblico Allianz Stadium di Torino

Al 20’, il cartellino giallo a Scott Barrett per un intervento irregolare nella ruck sembra aprire uno spiraglio per l’Italia, che però spreca malamente un paio di possessi consecutivi. Ne approfittano i neozelandesi, pur con l’uomo in meno, che vanno in meta con Cam Roigard. Il mediano di mischia è bravo a sfruttare al meglio un varco nella difesa italiana e a marcare la prima meta del match. Sul finire del primo tempo, un errore arbitrale assegna un possesso ai neozelandesi, visto che l’ovale in touche tocca Marck Telea prima di uscire. Dalla touche gli All Blacks sfruttano un nuovo break di Roigard e l’affondo di Will Jordan (a fine gara Man of the match), che rompe un placcaggio si tuffa oltre la linea andando in meta, trasformata da Barrett per il 6-17 al 40′.

Capuozzo accende la ripresa, ma l’Italia non concretizza

La prima occasione importante arriva al 45’ con un’incursione di Mark Tele’a, bravo a trovare il varco e servire Codie Taylor, ma l’azione sfuma per un in avanti e successivo offside dello stesso Tele’a.

La risposta italiana è immediata, guidata dall’imprevedibilità di Ange Capuozzo. L’estremo azzurro si fa largo nella difesa neozelandese, innescando una serie di pick and go che trascinano il pubblico. L’Italia costruisce dieci fasi consecutive, costringendo la Nuova Zelanda al fallo, che perde per cartellino giallo Anton Lienert-Brown.

Gli Azzurri decidono di insistere andando per quattro volte in rimessa laterale, ma purtroppo non portando punti a casa.

Al 60′ anche gli azzurri rimangono in 14, a causa di fallo in mischia di Simone Ferrari, costringendo Quesada a togliere dal campo Capuozzo per inserire nuovamente Riccioni. Poco dopo, il pubblico di Torino rende omaggio a Sam Cane, flanker ed ex capitano neozelandese, che esce dal campo tra gli applausi nell’ultima apparizione internazionale della sua carriera.

La Nuova Zelanda sfrutta l’uomo in più e al 66’ trova la terza meta del match. Tutto parte dalla “solita” mischia neozelandese che consente a Tele’a di schiacciare l’ovale nei pressi della bandierina. Beauden Barrett trasforma, portando il punteggio sul 24-6.

L’Italia non molla: la meta di Menoncello infiamma Torino

Nonostante il divario, gli Azzurri continuano a combattere per cercare la meta. Al 73’ un calcio all’ala indirizzato verso Tele’a viene contestato da Tommaso Menoncello, che sporca il possesso. La palla viene recuperata da Marco Zanon che con un bel sottomano serve di nuovo Menoncello che si invola lungo l’out di destra e firmando la meta del 11-24. Peccato per la mandata trasformazione di Garbisi, da posizione tutt’altro che proibitiva, ma peccato soprattutto per l’azione successiva, che lascia un po’ di amaro in bocca.

Beauden Barrett tenta un cross kick verso Tele’a, ma il pallone termina in touche. Capuozzo inspiegabilmente batte rapidamente servendo Menoncello che, altrettanto inspiegabilmente, prova un calcio per se stesso che va nelle mani di Barrett. L’apertura neozelandese ringrazia e si lancia indisturbato verso i pali e siglando la quarta meta del match, per il definitivo 11-29.

Un bilancio tra luci e ombre per Italia

Per l’Italia, la partita contro la Nuova Zelanda rappresenta un passo avanti rispetto alla pesante sconfitta con l’Argentina e alla risicata e sofferta vittoria contro la Georgia, ma che non fa volgere al positivo il bilancio complessivo di questi test match autunnali che rimane deludente. Gli Azzurri possono però trarre fiducia dalla capacità di mettere sotto pressione una squadra di livello mondiale come gli All Blacks, ma anche con la consapevolezza di dover ridurre al minimo gli errori per competere ai massimi livelli.

L’attenzione ora si sposta sul prossimo Sei Nazioni, dove l’Italia cercherà di confermare i segnali positivi e proseguire il percorso di crescita.

Rugby, Autumn Nations Series 2024. I tabellini di Italia – Nuova Zelanda

Italia: 11
Mete: Menoncello (73′)
Trasformazioni:
Punizioni: Garbisi P. (3′, 6′)

Nuova Zelanda: 29
Mete: Roigard (23′), Jordan (39′), Tele’a (69′), B. Barrett (79′)
Trasformazioni: B. Barrett (23′, 39′, 69′)
Calci di punizione: B. Barrett (14′)

Rugby, Autumn Nations Series 2024. Gli highlight di Italia – Nuova Zelanda

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