Una villa nata per “AMORE”

Il paesaggio marchigiano nasconde tesori infiniti. Villa Mastrangelo ne è un esempio. Il maestoso edificio, si trova a Colli del Tronto (AP) ed è una dimora storica che prende vita nel lontano 1844 per iniziativa del nobile ascolano Giacinto Mucciarelli. Il signore si era invaghito di una nobildonna che abitava nella vallata sottostante così affidò il compito di costruire una dimora degna del suo lignaggio ad uno dei più bravi architetti del tempo, Ignazio Cantalamessa. La villa venne edificata su una collina strategica proprio per consentire al nobiluomo di osservare da lontano la donna della quale si era innamorato.
Successivamente la dimora cambiò più volte proprietario. Nel 1875 la villa passò per la prima volta nelle mani della famiglia Mastrangelo che rimase sempre molto legata a questo posto incantevole. Seguirono diversi passaggi di proprietà: la villa appartenne alla Cassa di Risparmio di Ascoli, alla famiglia Speca per poi tornare ai Mastrangelo e successivamente ancora agli Speca.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu occupata dai polacchi ed ora il prezioso edificio è di nuovo proprietà della famiglia Mastrangelo che l’ha custodita con cura fino ai giorni nostri proprio perché il legame che la lega alla villa è forte, profondo, quasi di sangue. Ciò ha permesso la perfetta conservazione dell’edificio regalandoci la possibilità di poterla ammirare ancora oggi.
Sabato 30 novembre, dalle 19 in poi, avremo modo di poterla visitare perché essa sarà teatro di un evento magico. Il secondo appuntamento di METAVERSI che coniuga arte e poesia, precisamente la poesia delle cose vissute.
Avremo modo di cenare in questo luogo meraviglioso fra poesia, musica e belle persone per nutrire non solo il corpo, ma anche l’anima. Una rara occasione che ci permetterà di poter godere del velo di poesia che la vita lascia sopra ogni cosa e che il tran tran quotidiano, che ci impone sempre un ritmo serrato, non ci permette di cogliere e apprezzare come dovremmo.
L’evento in villa è stato organizzato in collaborazione con personalità illustri del mondo culturale Piceno sulla base di un’idea di Giorgio Olori.

A cura di Alessandra Bucci.