Calcio
Carisma, linea alta e pressing assordante: come giocherà il Milan di Conceiçao?
Dopo il pareggio per 1-1 contro la Roma, la società rossonera ha deciso di esonerare Paulo Fonseca, esattamente 200 giorni dopo la firma del contratto con il Diavolo. L’erede sulla panchina rossonera è un altro portoghese: sarà infatti Sergio Conceiçao a guidare il Milan fino al termine della stagione. L’ex Porto, con il quale ha conquistato undici trofei, ha firmato un contratto della durata di sei mesi a un milione. Il portoghese è senza dubbio un profilo interessante per il Diavolo, dotato di grande carisma e leadership, fattori che la società rossonera si augura che possano risollevare la stagione della squadra. Abbiamo imparato a conoscere il suo gioco sulla panchina del Porto, specialmente negli scontri europei contro le italiane, in cui nella stragrande maggioranza dei casi ha vinto la squadra portoghese. Ma come giocherà il Milan di Conceiçao? Come può cambiare il Milan con il portoghese alla guida?
Conceiçao scelto per la sua fase difensiva: ecco come giocherà
Già dalla fine dell’era Pioli, il Milan ha avuto gravi problemi nella fase difensiva, problemi che ha tuttora. La società, in estate, aveva scelto Fonseca anche per risolvere le lacune difensive della squadra. L’ex Lille però non è riuscito a migliorare la situazione, tanto che in tre mesi nessuno è riuscito a vedere in campo la sua idea di gioco e i suoi principi di gioco. Adesso questa è la speranza della società nei confronti di Conceiçao, al quale gli è stato assegnato un obiettivo fondamentale: aggiustare il reparto difensivo. Ma cosa caratterizza le difese di Sergio Conceiçao?
In primis una linea altissima, caratterizzata da quattro difensori che si collocano all’altezza della linea del centrocampo. Inoltre, i reparti di Conceiçao tendono ad essere corti e stretti: vuole che i suoi giocatori giochino vicino tra loro. Questo atteggiamento difensivo ha fruttato molto al Porto: i Dragões dal 2017 al 2024, con Conceiçao in panchina, sono stati la squadra con meno goal subiti (0.7 di media) e con più clean sheet (50%, 120 su 238). Questa preparazione maniacale per il reparto arretrato al Porto ha giovato anche la fase offensiva. Nella passata stagione, infatti, i portoghesi hanno concluso con il quarto migliore attacco. Tuttavia, il vero motivo per cui è stato scelto Conceiçao è un altro.
Carisma e leadership per una svolta emotiva
Per rimettere in piedi una stagione serve una svolta: serve un trascinatore emotivo. Lo scudetto è ormai compromesso: il Milan è ottavo con 27 punti e una partita in meno, a -14 dalla vetta. A questo punto l’obiettivo minimo è la Champions League, di vitale importanza per i rossoneri per storia, ambizioni e incassi in ottica mercato. Pertanto, la scelta di Conceiçao ha assolutamente senso, anche se non può essere solo Fonseca la causa dell’attuale situazione dei rossoneri. In ogni caso, l’ex Porto ha dimostrato di avere il fuoco negli occhi in Portogallo, in grado di spronare la squadra nei momenti di difficoltà, aspetto che è mancato terribilmente a Fonseca. Chissà se il suo atteggiamento possa dare la carica giusta al Diavolo per risalire la classifica.
Pressing assordante e transizioni veloci
Un’altra caratteristica del gioco di Conceiçao è il pressing volto a recuperare immediatamente il pallone. In questi anni il suo Porto ha mostrato una particolare ferocia in tale senso, che nella maggior parte dei casi si è rivelata vincente. Infatti, Conceiçao vuole che i suoi giocatori recuperino il pallone nella metà campo avversaria, per poi sfruttare le transizioni veloci. Quest’ultime nel Porto liberavano al tiro Lui Diaz, oggi in forza al Liverpool, mentre nel Milan i protagonisti di queste giocate saranno senza dubbio Leao e Pulisic. La costante ricerca della profondità è un altro marchio di fabbrica del gioco del tecnico portoghese. In questo caso, Conceiçao vuole che i terzini e gli esterni si scambino ripetutamente il pallone. Tale aspetto è stato uno dei principali schemi offensivi del Milan per anni: l’asse Theo-Leao che ormai in Serie A tutti conoscono a memoria. Può essere interessante sviluppare la stessa idea a destra, con un Emerson Royal più in proiezione offensiva. Eventualmente, Conceiçao dovrà capire se ha a disposizione gli uomini per fare il gioco che ha in mente.
Modulo e variazioni tattiche
Al porto Conceiçao ha spesso utilizzato un 4-4-2 o un 4-3-3, dove tutti i giocatori giocano molto vicini tra loro. Ad ogni modo, quando la squadra non veniva pressata, il modulo disposto in campo assomigliava molto ad un 4-2-3-1. Pertanto, vista la rosa del Milan, è lecito aspettarsi non troppi stravolgimenti dal punto di vista tattico. Davanti a Maignan, probabilmente verrà confermata la coppia Gabbia-Thiaw, ma Pavlovic si giocherà sicuramente le sue carte. A sinistra è di vitale importanza recuperare Theo Hernandez, mentre a destra sarà staffetta tra Emerson e Calabria, con il primo favorito.
Visto il recupero di Bennacer, subentrato contro la Roma, potrebbe essere lui a fare coppia con Fofana, con Reijnders confermato sulla trequarti. Quando saranno recuperati, Leao e Pulisic giocheranno alle spalle di Morata. Lo spagnolo ha segnato solamente quattro goal in campionato, nonostante il lavoro che fa per la squadra sia lodevole. Ad ogni modo, il Milan ha bisogno di goal da rapace d’aria, i goal che nella passata stagione realizzava Giroud. Abraham è stato preso per questo, ma sta deludendo le aspettative. E’ probabile dunque che Conceiçao lavori su un Morata più vicino alla porta, in attesa di vedere cosa succederà durante il mercato
E’ l’uomo giusto per il Milan?
Sicuramente il tempismo non è dei migliori per esonerare Fonseca e chiamare Conceiçao sulla panchina rossonera, specialmente a ridosso della semifinale di Supercoppa contro la Juventus, in cui Conceiçao affronterà il figlio Francisco. Difficilmente riuscirà a preparare come vorrebbe questa sfida, così come difficilmente riuscirà a trasmettere le sue idee ai calciatori rossoneri in breve tempo. Lo abbiamo visto con Fonseca: per costruire una squadra vincente ci vuole tempo e fiducia, che nel caso dell’ex Lille dopo tre mesi è venuta a mancare. Conceiçao può portare carisma e voglia di vincere, ma i giocatori devono appoggiare il suo lavoro, altrimenti sarà sicuramente un Fonseca-bis. Contemporaneamente, nel calcio moderno, non basta l’allenatore giusto per vincere. Infatti, è fondamentale anche una dirigenza competente che aiuti Conceiçao e lo supporti anche nei momenti di difficoltà, cosa che non è successa con Fonseca. La vera domanda è: la società rossonera questa volta sarà all’altezza?
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