Champions League
Juventus-Manchester City, il focus sugli avversari dei bianconeri
Domani sera alle ore 21 la Juventus scenderà in campo all’Allianz Stadium contro il Manchester City per la sesta giornata di Champions League.
La Juventus arriva a questo importante appuntamento dopo l’ennesimo pareggio della stagione rimediato in rimonta in casa contro il Bologna, risultato che blocca i bianconeri al sesto posto in classifica a -7 dalla capolista. In Champions la squadra di Thiago Motta è reduce da un altro pareggio, questa volta a reti bianche, contro l’Aston Villa e attualmente occupa la 19ª posizione con 8 punti.
Il Manchester City sta affrontando la stagione peggiore da quando Pep Guardiola siede sulla panchina inglese con tre sconfitte, una vittoria e un pareggio nelle ultime cinque giornate di Premier League. Il cammino europeo dei campioni in carica é ben diverso dalle aspettative con i Citizens che occupano il 17º posto in classifica, a pari punti della Juventus, e sono reduci dal brutto pareggio in rimonta subito dal Feyenoord.
FOCUS MANCHESTER CITY, LA STORIA DEL CLUB
Il Manchester City Football Club deriva dal West Gorton Saint Marks, sodalizio fondato nel 1880 e ridenominato Ardwick A.F.C. nel 1887, per poi spostarsi nel 1897 a Hyde Road, dove venne rifondato il 16 aprile dello stesso anno, con il nome di Manchester City Football Club. Il colore sociale è il celeste da cui deriva il soprannome Sky Blues, e il bianco.
Il club ha sede a Manchester dove disputa le sfide casalinghe all’Etihad Stadium dove, la bacheca del club, conserva 10 titoli nazionali, 7 Coppe d’Inghilterra, 8 Coppe di Lega inglesi, 7 Supercoppe d’Inghilterra, una UEFA Champions League, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa UEFA e una Coppa del mondo per club FIFA.
JUVENTUS-MANCHESTER CITY: I PRECEDENTI
Quella di domani sera non sarà una gara inedita per i bianconeri. I due club si sono già affrontati sei volte in passato nelle coppe europee. La prima occasione fu il primo turno di Coppa UEFA del 1976, in cui i bianconeri persero 1 a 0 la sfida d’andata in trasferta, ribaltando poi il ritorno con la vittoria per 2-0 a Torino. Juventus e City si incontrano poi nel 2010 in Europa League con un doppio 1-1, mentre le partite più recenti sono quelle disputate in Champions League nel 2015: 2-1 in trasferta in rimonta firmato dai gol di Mario Mandzukic e Alvaro Morata, seguita poi dal ritorno dal successo per 1-0.
CHE AVVERSARIO TROVERANNO DOMANI I BIANCONERI?
Il Manchester City ha sempre rappresentato un modello di gioco e dominio nel calcio moderno e, nonostante il periodo di crisi che sta attraversando, la Juventus non deve assolutamente sottovalutare la sua forza. Il City, pur in difficoltà, ha la qualità per risolvere una partita con una giocata dei suoi campioni. I problemi di condizione sono reali ma la mentalità e il talento restano di altissimo livello.
La squadra di Pep Guardiola potrebbe presentarsi a Torino con solo 12 giocatori di movimento a disposizione, più 3 portieri e alcuni giovani come successo anche nell’ultima sfida contro il Crystal Palace. Qualche chance almeno per la panchina, dovrebbero averla Akanji e Foden, ma lo scopriremo solo questa sera quando il tecnico del City parlerà in conferenza stampa sciogliendo eventuali dubbi di formazione.
I problemi principali e i punti di forza
La rosa è ridotta, e molti giocatori chiave stanno accumulando minutaggi importanti senza possibilità di recupero.Kevin De Bruyne, tornato titolare dopo un lungo stop, ha già mostrato segnali di fatica. Kyle Walker, in campo da novembre senza soste significative, commette errori pesanti, sintomo di stanchezza. Grealish e Doku, entrambi acciaccati, sono meno incisivi, mentre l’assenza di ali efficaci si sente soprattutto per il calo di Savinho. I problemi fisici influenzano anche il rendimento complessivo della squadra, in particolare in difesa, dove solo Ruben Dias sembra garantire solidità e personalità.
Pochi giocatori di movimento sì ma pur sempre campioni, in grado di cambiare l’esito della partita con una singola giocata. Erling Haaland ha già segnato 13 gol in Premier League e con 46 reti in 44 partite in Champions League ha superato il record di Alessandro Del Piero. Anche se De Bruyne non è al massimo della forma, è comunque in grado di fare la differenza. Grealish e Doku sono pericolosi sulle fasce, anche se solo per un minutaggio ridotto.
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