Milan… e sono 125…

Milan… sono 125….

Il “Diavolo pallonaro” festeggia il suo centoventicinquesimo compleanno.

Herbert Kilpin, tecnico tessile, figlio di un macellaio di Nottingham era sbarcato in Italia alla fine del XIX secolo, prima a Torino poi a Milano.

Appassionato del gioco del calcio già all’età di tredici anni, sabato 16 dicembre 1899, insieme a un gruppo di italiani ex soci di una società sportiva chiamata Mediolanum, fondò il Milan Football and Cricket Club con prima sede nella “Fiaschetteria Toscana” al numero 1 di via Berchet nella metropoli meneghina.

Il “Corriere dello Sport” in un suo articolo testimonia che l’assemblea costitutiva si svolse invece due giorni dopo.

Poco importa… il Milan era appena venuto alla luce.

Kilpin ne fu giocatore, manager, primo allenatore, primo capitano e primo grande giocatore.

Fu lui a scegliere i colori sociali, il rosso e il nero, quelli delle maglie del Notts Olympic, squadra con cui iniziò la sua carriera di calciatore: “rosso perché saremo dei diavoli e nero perché dovremo metter paura a tutti”…

Kilpin guidò il Milan alla conquista del suo primo scudetto, nel 1901.

Questa è la genesi del più grande Club calcistico italiano, a mio parere inferiore soltanto al Grande Torino perito il 4 maggio 1949 a Superga sulle colline della metropoli piemontese.

Una storia quella del Milan fatta di alti e bassi, di vittorie gloriose e sconfitte dolorose.

22 MAGGIO 1963: IL MILAN E’ LA PRIMA SQUADRA ITALIANA A VINCERE LA COPPA DEI CAMPIONI

Al Club rossonero si deve la prima conquista italica della Coppa dei Campioni (attuale Champions League) il 22 maggio 1963 a Wembley contro il Benfica e le vittorie in quel decennio favoloso di altri trofei in ambito europeo e mondiale come le due Coppe delle Coppe (23 maggio 1968 e 16 maggio 1973) e la Coppa Intercontinentale, grondante di sangue quella del 22 ottobre 1969 a Buenos Aires contro l’Estudiantes… oltre a un’altra Coppa dei Campioni il 28 maggio 1969 al Bernabeu di Madrid battendo nettamente 4-1 il nascituro Ajax di Cruijff.

Poi, dopo anni meno nobili ma spesso a un passo dalle vittorie tricolori, lo sprofondo per ben due volte nella Cadetteria (1980/81 e 1982/83).

ECCO SILVIO BERLUSCONI: I ROSSONERI VINCONO TUTTO

Dalle ceneri calcistiche, ecco l’entrata in società di Silvio Berlusconi il 20 febbraio 1986: il Milan vincerà TUTTO, in Italia, in Europa, nel Mondo.

In 31 anni (dal 20 febbraio 1986 al 13 aprile 2017) i rossoneri vinceranno 29 trofei (2 Coppe Intercontinentali, un Mondiale per club, 5 Supercoppe Uefa, 5 Champions League, 7 Supercoppe italiane, 8 Scudetti e una Coppa Italia) deliziando tutte le folle degli appassionati sportivi, non solo quelli rossoneri.

IL DOPO BERLUSCONI

Il dopo-Berlusconi (dal 14 aprile 2017) è povero di gioie.

Soltanto il 22 maggio 2022 il Milan potrà tornare a gioire per la conquista di un altro tricolore, il diciannovesimo.

Scorrendo tutta la vita dei rossoneri ci si accorge che, parallelamente a quello che ora è il Calcio, oggi manca un ingrediente fondamentale presente negli anni remoti: il sentimento.

SENSO DI APPARTENENZA… QUEL CALCIO CHE NON C’E’ PIU’

Gianni Rivera, Franco Baresi, Cesare e Paolo Maldini, Pippo Inzaghi sono esempi di appartenenza, difficile da trovarli oggi. Come loro altri, meno ricordati, che hanno fatto la Storia anche in Cadetteria per aver dato più di quello che avevano, rossoneri “nel Cuore e nell’Anima”.

Di questi resterà il ricordo eterno e la gioia di festeggiare anche ogni anno, perché questi rappresentano il Milan, quello a cui fare sinceri e graditi Auguri, a quelli che ci sono e a quelli che ci guardano da lassù.

Buon compleanno rossoneri: “… Conquistate voi una stella in più, a brillar per noi…!!!!”…

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