Serie A
Roma la crisi non è passata
Lo aveva detto Ranieri dopo il pareggio contro il Tottenham in Europa League, “una rondine non fa primavera”, ma nemmeno due e la Roma si ritrova in pieno inverno. La squadra giallorossa esce dallo stadio Sinigaglia con le ossa rotte.
La voce del padrone
Tutti sono sotto accusa. La proprietà ha manifestato apertamente la propria rabbia. Stavolta sul banco degli imputati non c’è l’allenatore, bensì la squadra, alcuni elementi del gruppo. Dopo tre esoneri in un anno (Mourinho, De Rossi e Juric), i Friedkin sembrano convinti che le responsabilità siano anche all’interno dello spogliatoio. I Friedkin vogliono una svolta e la vogliono subito. Per questo il mercato di gennaio potrebbe segnare una rivoluzione, l’ennesima in questo nefasto 2024. Da Pellegrini a Cristante, passando per Mancini e Dybala, nessun calciatore è certo del proprio futuro nella capitale. L’unico certo è Ranieri, per il resto nessuno è al sicuro.
Le lacune della rosa
La partita di Como ha messo in luce i difetti della costruzione della rosa, con alcuni interpreti semplicemente inadatti a vestire la maglia giallorossa. Svilar è l’unico che si salva, manifestando tutta la sua rabbia e frustrazione nell’immediato post partita, in cui è stato l’unico a presentarsi sotto al settore ospiti. Servirà rinforzare l’organico in ruoli chiave come l’esterno destro dove in estate sono arrivati Saud e Sangarè, che però non sono ancora pronti, Celik idem e potrebbe salutare. A centrocampo Le Fee non ha convinto e non è mai stato realmente dentro al progetto anche a causa infortunio. Dybala non è più quel calciatore ammirato e per il quale è stata fatta una presentazione in stile hollywoodiano. Hermoso sembra un lontano parente del calciatore ammirato in Liga con la maglia dell’Atletico Madrid e potrebbe salutare anche lui a gennaio. Shomurodov non ha convinto come vice Dovbyk e saranno prese in considerazione le offerte che perverranno negli uffici giallorossi.
Il tutto con la dirigenza (quale?) che è ancora in cerca di un allenatore per la prossima stagione. Ranieri non si è sbottonato, ma ha ammesso e dichiarato che si stanno valutando alcuni profili. Ghisolfi è chiamato agli straordinari per consegnare qualche innesto a Ranieri già nella sessione di mercato invernale e che possa piacere al nuovo tecnico che si insedierà a Trigoria in estate. Il lavoro è tanto, tra cessioni, acquisti, bilanci, rinnovi e la ricerca del nuovo allenatore.
I tre capitani
Discorso a parte meritano i tre capitani, Mancini, Pellegrini e Cristante: il primo non sta rendendo come le aspettative, ma potrebbe rimanere. Cristante era già stato messo sul mercato in estate e in questa sessione di mercato la Roma proverà a trovargli una sistemazione lontano dal raccordo. Pellegrini, reduce da stagioni mediocri, è in scadenza di contratto e non sono pervenuti aggiornamenti sul rinnovo. Il capitano è stato a più riprese difeso e coccolato pubblicamente da Ranieri, e se non saluterà a gennaio, sarà cessione in estate.
L’ambiente Roma si prepara all’ennesima rivoluzione, ma stavolta si parte dal basso. Nessuno è incedibile e nessuno è indispensabile. Sarà Ranieri, in concerto con Ghisolfi, e magari con un CEO (figura che manca dalle dimissioni di Lina Souloukou) a guidare questa rivoluzione nel bel mezzo della tempesta.
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