Serie A
Giacomo Bonaventura si racconta: la sua intervista a Radio Serie A
Giacomo Bonaventura, centrocampista ex Atalanta, Milan e Fiorentina, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Serie A. Scopriamo i passi principali di questo intervento.
L’arrivo in rossonero
“Quella è stata una giornata un po’ stressante perché nel pomeriggio ho avuto dei contatti con l’Inter, ho fatto dei colloqui, c’erano stati degli interessamenti, però l’Inter aveva necessità di vendere qualche giocatore per prenderne un altro. Ho aspettato tutta sera e poi è arrivata una telefonata di Galliani che mi disse “vieni a casa a Milan se vuoi venire al Milan” e certo che voglio andare al Milan (ride, n.d.r). Il Milan era una società straordinaria, quindi siamo andati a casa Milan e mi ricordo che siamo entrati con Percassi e così in cinque minuti abbiamo trovato l’accordo. E’ stata una giornata veramente intensa che difficilmente mi dimenticherò”.
Il ricordo di Berlusconi di Bonaventura
“Ricevetti la sua telefonata la stessa sera che firmai il contratto per il Milan. Mi disse che si era informato tramite i suoi amici di Bergamo, che aveva fatto delle telefonate ed era molto contento di avermi preso e poi mi fece una battuta “Ma ho visto che non hai orecchini, creste tatuaggi, ma sei sicuro che sei un calciatore?” (ride n.d.r). Avevo un bellissimo rapporto con il presidente Berlusconi. Era una persona eccezionale, con un grande cuore, aveva veramente una grande stima di me e questo mi ha dato tanta fiducia e tanta carica per fare del mio meglio”.
La vittoria della Supercoppa Italiana a Doha con il Milan
“Ci sono stati tanti momenti belli ma anche tante stagioni un po’ travagliate. Sicuramente lì abbiamo vinto un trofeo quindi quando vinci è chiaro che rimane un po’ nella storia. È stata una serata bellissima, poi ho fatto anche gol, giocavamo contro una Juve che era veramente una Juve stellare, molto più forte di noi quindi abbiamo fatto una grande prestazione, siamo riusciti a tenere la partita nel pareggio per 120 minuti e poi abbiamo vinto i rigori. È stata una grande soddisfazione”.
Firenze
“La mia famiglia vive ancora lì e penso che quando finirò di giocare tornerò a viverci anche io perché sono stato veramente bene e c’è una qualità della vita bella. È vicino anche a casa mia nelle Marche dove ho tutti gli altri parenti diciamo. Firenze è una città bellissima, dove sono stato bene sia in campo che fuori, ma non solo io, tutti i miei compagni che comunque vedo che giocano nella Fiorentina apprezzano e magari un domani vorrebbero vivere lì perché è una città in cui si vive veramente bene”.
La Fiorentina e Italiano
“Il mister Italiano è arrivato bello deciso con la sua idea di calcio, voleva fare quello e mi ricordo che il primo giorno che lo incontrai parlammo dieci minuti e lì capii subito che poteva fare bene alla Fiorentina, infatti poi ha fatto tre anni in cui la squadra è cresciuta sempre di più. Penso che abbia portato la Fiorentina da un livello ad un altro, dove siamo riusciti comunque a disputare anche la Conference, arrivare in finale di Coppa Italia e fare dei bei campionati. Abbiamo avuto un bellissimo rapporto, avevamo giocato anche insieme, all’inizio comunque Italiano non aveva tantissima esperienza in Serie A, quindi ci confrontavamo molto, mi chiedeva la mia opinione spesso su quello che pensavo e questo mi gratificava. Sentivo che aveva molta fiducia in me.”
Finisce qui l’intervista di Bonaventura a Radio Serie A
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