Calcio
Cannavaro e il sogno play off in Champions League
L’ex difensore della nazionale italiana campione del mondo, Fabio Cannavaro, si è raccontato in una lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Dal 29 Dicembre allena la Dinamo Zagabria.
Nessuna chiamata dalla Serie A
Lo scorso anno ha salvato l’Udinese, all’ultima giornata, ma nessuno l’ha contatto dall’Italia per offrirgli una panchina, eppure di esperienza come allenatore ne ha fatta, come dice lui stesso. “Qualcuno ha detto che poca esperienza, come se giocare e allenare in Spagna, Cina, Arabia, Dubai non sia importante. Amo l’Italia, la Serie A è il torneo più difficile al mondo dopo la Premier, un giorno tornerò“. La chiamata della Dinamo Zagabria e la telefonata con Gattuso prima di accettare: “Ho chiamato Rino quando la Dinamo mi ha proposto un contratto. Mi ha detto: “Una bella squadra, qui si sta bene e puoi lavorare”“.
La Dinamo è una squadra ambiziosa e piena di talento: “Qui se non si vince hai fallito. Far crescere i giovani è un altro obiettivo. Ce ne sono tanti di grande prospettiva. Di Susic si parla tanto. Baturina è già in nazionale. Stojkovic è un giovane che promette. Cerchiamo di recuperare Petkovic“.
L’idea di calcio di Cannavaro
Ha le idee chiare sul tipo che calcio che vuole esprimere: “Il mio calcio è un calcio dove non è il possesso che conta, ma l’intensità. Il calcio di cui parla Klopp, rock and roll, verticale, avanti e indietro. Va bene un tocco laterale, poi devi andare avanti. Deve esserci equilibrio tra calcio posizionale e dinamismo”. La teoria è bella e affascinante, ma la pratica è un’altra cosa: “Non possiamo competere con le top d’Europa. La differenza è enorme. La Champions non può essere un obiettivo, qualificarsi ai play off sarebbe storico, ma dobbiamo vincere e sperare in altri risultati“. La dinamo Zagabria è 26° nel girone di Champions, e ospita il Milan nell’ultima giornata, con una vittoria e qualche risultato favorevole può sognare di qualificarsi ai playoff.
La sfida contro il Milan
“Sergio è un amico e del suo Milan mi piace una cosa: non molla mai. È una squadra che alterna momenti di grande entusiasmo e cali improvvisi. Per noi niente errori in uscita e gestiamo meglio il pallone: un errore e ci castigano“. Rispetto, ma non paura. Un giocatore che Cannavaro teme è sicuramente Leao “è lo spauracchio di tutti. Se è motivato può fare la differenza“. Due parole sul caso Conceicao-Calabria: “I tempi in cui il capitano attaccava al muro un compagno che si buttava via sono finiti. Oggi tocca all’allenatore gestire queste situazioni“
SEGUICI ANCHE SU: Instagram @oggisport | X OggiSportNotiz2 | Facebook @oggisportnotizie | Telegram OggiSportNotizie | Youtube @oggisportnotizie | Twitch OggiSportNotizie | Bluesky @oggisportnotizie.bsky.social