Serie A

Crisi Fiorentina: i viola non convincono urge una svolta

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RAFFAELE PALLADNO ( FOTO KEYPRESS )

La Fiorentina ha ripreso ad allenarsi dopo un giorno di riposo in previsione della trasferta di domenica sera contro la Lazio. Una partita di suo difficile, stavolta però molto più delicata considerato il periodo di crisi che stanno attraversando i viola che, non vincono da sei partite in campionato. Domenica scorsa al Franchi la Fiorentina ha pareggiato 1-1 contro il Torino. I viola si sono fatti rimontare dai granata in inferiorità numerica. I fischi a fine match da parte dei tifosi riassumono perfettamente la delusione ed i sogni infranti dopo la grande cavalcata delle otto vittorie consecutive.

Dentro la crisi in casa Fiorentina: mercato deludente e idee di Palladino superate?

Perché la Fiorentina è così tanto in crisi? La risposta è difficile da trovare, ma sicuramente è sotto gli occhi di tutti che la squadra di Raffaele Palladino si sta man mano spegnendo.
Prima di tutto al netto del mercato estivo svolto dai viola possiamo affermare che i due acquisti che hanno portato risultati concreti sono quelli di De Gea e Moise Kean.
Albert Gudmundsson e Andrea Colpani invece, sembrano essere i principali colpevoli del calo della squadra. Il giocatore islandese non ha dato quella qualità al gioco che Palladino si aspettava. L’islandese per il momento ha collezionato solo 3 goal (di cui due su rigore) ed 1 assist. Davvero troppo poco per la cifra che i viola hanno investito su di lui.
Stesso discorso vale anche per Colpani, calciatore fortemente voluto in veste viola da Palladino convinto tutt’ora che il suo talento esploderà. L’ex Monza, con la maglia della Fiorentina ha dimostrato poca concretezza, sembra solo un lontano ricordo quello del giocatore visto nella prima parte della stagione scorsa.
Cataldi non convince, Adli manca di continuità ed in difesa Pongracic sta avendo un vero e proprio calo e la mancanza di un sostituto si fa sentire.

Tutti questi problemi singoli hanno portato i viola a calare nella prestazione di squadra.
Palladino è chiamato a trovare una soluzione: il gioco della Fiorentina è diventato prevedibile. Il gioco in funzione della verticalizzazione su Moise Kean è ormai diventato scontato: spesso l’attaccante viene raddoppiato o addirittura triplicato dai difensori. Manca la velocità nel girare palla e qualcuno che di inventiva prenda iniziativa in mezzo al campo.
La scorsa settimana sono iniziate anche a circolare voci (smentite dalla società) di un possibile esonero. Il direttore sportivo Pradé ha spesso usato parole molto dure che qualcuno ha visto come riferite proprio a Palladino, cosa che lascia pensare ad un ambiente tutt’altro che sereno.
La sfida contro la Lazio assume quasi i contorni di un esame finale, quello che è certo è che anche Palladino è chiamato a dare di più.




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