Genoa, la rivoluzione silenziosa di Vieira

Tredici punti in otto partite. É questo il saldo finora di Patrick Vieira da quando si è insidiato nella panchina del Genoa al posto di Alberto Gilardino. Il Grifone ha vinto l’ultimo scontro salvezza per 1-0 contro il Parma, consolidandosi nella zona tranquilla della classifica. Una sola sconfitta per l’ex centrocampista francese, contro il Napoli di Conte di corto muso per 1-2. Un ingresso silenzioso, lavorando sulle cose positive del suo predecessore, portando le sue idee e le sue metodologie. Uno dei punti di forza di questa squadra è sicuramente l’aver ritrovato la solidità difensiva, che si sa che in Italia ti garantisce una certa bontà di risultati.

Miretti, Frendrup e non solo: come Vieira ha trasformato il Genoa

Tra i diversi cambi in panchina che ci sono stati finora in Serie A tra i più fruttuosi c’è quello di Vieira al Genoa. La formazione rossoblù hanno ritrovato la propria compattezza, dimostrandosi una squadra spigolosa da affrontare. Innanzitutto c’è stato il cambio di modulo dal 3-5-2 al 4-3-3 con alcune conferme e alcuni cambi di ruolo. La conferma di Pinamonti come prima punta è sicuramente la prima delle certezze, come quella di Frendrup a centrocampo, decisivo anche domenica contro la formazione ducale. Tra i diversi cambi c’è stato l’adattamento di Zanoli e Miretti come esterni: il primo è stato spostato di alcuni metri, essendo sempre stato un terzino di spinta; mentre il giocatore in prestito dalla Juventus è stato liberato da una gabbia, giocando più largo e con la libertà di accentrarsi.

In difesa la coppia centrale è diventata Vasquez-Bani. Il messicano è salito in cattedra dopo lo spostamento da braccetto di sinistra oppure da terzino della difesa a 4. Ora il tecnico rossoblù si aspetta qualche rinforzo dal mercato: tra i nomi più caldi accostati al Grifone c’è quello del difensore danese Sebastian Otoa, classe 2004 dell’Aalborg.