Tennis
I tre match del 2024 da ricordare: edizione Atp
La nuova stagione di tennis è già iniziata. Il solito Novak Djokovic, all’età di 37 anni, ha iniziato la sua ventitreesima stagione da professionista con la scalata verso il titolo dell’Atp 250 di Brisbane. Manca sempre meno quindi, per l’esattezza 10 giorni, al primo grande Slam dell’anno. Jannik Sinner dovrà difendere il titolo dell’Australian Open vinto un anno fa a Melbourne contro il russo Daniil Medvedev. Ma prima di arrivare a ciò, ripercorriamo quali sono stati i migliori match dell’Atp del 2024.
AUSTRALIAN OPEN, SINNER B. MEDVEDEV 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3
Per ciò che ha rappresentato per Sinner, per l’Italia e per l’intero mondo della racchetta, ma anche per la qualità del tennis proposto da entrambi (seppur a fasi alterne) e la resilienza di Jannik. Sotto due set a zero nella sua prima finale Slam, a corto di soluzioni per contrastare l’aggressività di Medvedev e non lontano dal cedere pure il terzo, l’altoatesino ha trovato la forza di reagire e cambiare la storia della partita, della stagione e della carriera. Perché è lì che è diventato il numero uno, nella testa di tutti ancora prima che secondo il ranking Atp, con la cannonata di diritto che ha sigillato il primo Major.
ROLAND GARROS, DJOKOVIC B. MUSETTI 7-5 6-7 2-6 6-3 6-0
Nelle quattro ore e mezza in notturna del Philippe Chatrier, scattate alle 22.40 e chiuse alle 3.07 con la buonanotte di Novak Djokovic, c’è stato tutto: qualità, tattica, sudore, intensità, passione, il tennis elegante di un Musetti particolarmente ispirato per tre set e mezzo, ma anche la celebre capacità di Nole di non arrendersi e risolvere i problemi. Di fronte all’azzurro il serbo aveva già perso (a Monte-Carlo), ma pure già vinto in rimonta, proprio a Parigi nel 2021: fra le due opzioni ha riproposto la seconda, trovando il ‘clic’ grazie a un tennis più aggressivo. Non sempre gli appartiene, ma quando gli serve sa dove cercarlo.
PECHINO, ALCARAZ B. SINNER 6-7 6-4 7-6
Slam esclusi, forse la miglior partita del 2024. Quando si trovano di fronte Carlos Alcaraz e Jannik Sinner lo spettacolo è garantito, ma nella finale di Pechino i due hanno saputo andare oltre, spingendosi al limite a vicenda per 3 ore e 20 minuti a velocità mozzafiato, fra botte da orbi da fondo campo e brillanti sortite a rete. Un duello che ha richiamato le migliori sfide Djokovic-Nadal di una volta, quando il ritmo dei due era elevatissimo e regnava l’equilibrio. Tanto da far rimpiangere l’assenza del pareggio. Stavolta ha vinto Alcaraz, imponendo a Sinner l’unica sconfitta negli ultimi trenta incontri della stagione.
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