Il caso Iga Swiatek per doping chiuso senza ricorso della WADA

Il mondo del tennis ha assistito a un altro capitolo importante nelle indagini sul doping, con la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) che ha deciso di non presentare ricorso contro Iga Swiatek, confermando così la chiusura del suo caso. La tennista polacca, attualmente tra le migliori al mondo e numero due del ranking femminile, è stata oggetto di una serie di controlli e indagini a causa di una positività alla trimetazidina, sostanza contenuta in una fiala di melatonina assunta nella notte dell’11 agosto alla vigilia del WTA 1000 di Cincinnati.

Swiatek la fiala poteva essere contaminata

L’archiviazione del caso arriva anche perché la Wada conferma il fatto che il farmaco, come stesso confermato dall’azienda farmaceutica, potrebbe contenere delle possibilità di contaminazione con una sostanza non presente nel bugiardino ma usata per altri prodotti. Pertanto, non ci sarà appello al CAS, a differenza di quanto accaduto nel caso di Jannik Sinner, che il 16 e 17 aprile dovrà comparire in tribunale per rispondere all’accusa della WADA, la quale intende passare da un’assoluzione totale a una sanzione di 1-2 anni di sospensione.

Jannik Sinner: un futuro incerto

Mentre il mondo si ferma a celebrare la vittoria legale di Swiatek, gli occhi sono già puntati su Jannik Sinner, il giovane talento italiano che dovrà affrontare un processo simile ad aprile. Il 22enne altoatesino è stato coinvolto in un’inchiesta simile a quella che ha riguardato la polacca , con il suo caso che ha sollevato non poche polemiche.

Sinner ha sempre dimostrato grande capacità di gestire la pressione ribadendo il fatto che la pomata non era sua e la contaminazione è stata involontaria. Ma la tensione resta alta mentre si avvicina la data del processo. L’Italia intera attende con il fiato sospeso l’evolversi della situazione, consapevole che il caso potrebbe avere ripercussioni sulla sua carriera e sull’immagine del tennis italiano.