Ranieri: “La Roma è una sfida, ma mi sento a casa”

L’allenatore della Roma Claudio Ranieri ha rilasciato un’intervista interessante ai microfoni della Gazzetta dello sport. Dopo il giorno di allenamento aperto ai tifosi al Tre Fontane, che è andato tutto esaurito, il tecnico ha parlato del 2024, dei propositi  e degli obiettivi per il 2025.

Le parole di Mister Ranieri alla Gazzetta

Claudio Ranieri, nel suo consueto stile diretto e schietto, ha tracciato un bilancio positivo della sua esperienza al Cagliari nel 2024 e ha espresso le sue ambizioni per la Roma. L’allenatore romano ha sottolineato l’importanza di riportare entusiasmo nella squadra e di creare un ambiente sereno e coeso. Ha parlato della necessità di investire sui giovani talenti e di valorizzare i campioni già presenti in rosa. Ranieri ha espresso preoccupazione per le condizioni di Pellegrini e ha ribadito la sua volontà di trattenere Dybala. Ecco uno stralcio dell’intervista di Ranieri a La Gazzetta dello sport.

È appena finito il 2024 e ci si è tuffati nell’anno nuovo. Bilancio e aspettative?
“Il bilancio è positivo, salvare il Cagliari è stato bello, lì c’è un popolo che brama per restare in A. Poi pensavo di aver smesso, di viaggiare con la famiglia. E invece è arrivata la Roma. Quando subentri c’è sempre un po’ di sbandamento, il morale dei giocatori non è a mille. Ho cercato di ridargli entusiasmo e sorriso, non servono despoti… Pian piano ci stiamo compattando: abbiamo fatto bene, ma non ancora come vorrei. La strada nel calcio sempre in salita”

Come ci si divide in due ruoli tra di loro molto diversi?
“Ci si organizza: da allenatore vedo i giocatori anche per chi verrà. Tutto e subito non si può, alcuni campioni bisogna anche crearseli. Sono convinto che i nostri giovani siano buoni. Ora se diventeranno campioni lo può dire solo un indovino, ma hanno le qualità per essere giocatori importanti”

Come giovani si riferisce a Pisilli?
“Lui è bravo, ma ci sono pure Baldanzi e Soulé, che sono convinto che presto sboccerà. I giovani vanno supportati, aiutati. E invece si sono trovati in mare aperto, da soli. E anche qui dobbiamo migliorare. Per questo ho puntato su gente esperta come Hummels, Paredes, Pellegrini, Cristante e Mancini, sono loro che devono tracciare la strada”

Prima parlava di Hummels, Dybala e Paredes, che con lei sono rinati…
“Sono tre campioni del mondo. Nel calcio non esiste un sistema vincente, sono i giocatori ad essere vincenti. È stato logico ripartire da loro”

Pellegrini invece fatica a ripartire.
“E la questione che mi sta più a cuore. Lorenzo è un ragazzo meraviglioso e un professionista esemplare. Ma è un romano atipico, non esterna le emozioni, in questo siamo simili. Resta però uno dei migliori centrocampisti italiani, lui e Lampard mi hanno segnato tanti gol. Ora deve rimettere il sorriso, ma serve anche l’aiuto dei tifosi”

Ci racconta il suo rapporto con i Friedkin?
“Molto chiaro, come sempre con i miei presidenti: io lotto al massimo per l’idea che mi viene affidata, poi se cambia impazzisco. È successo e me ne sono andato, mi sono sentito tradito. Il nostro invece è un rapporto bellissimo, ci sentiamo spesso. Loro si informano, vogliono sapere”

Oggi parte il mercato, dove avete bisogno?
“Dobbiamo valutare bene tutto. E un mercato difficilissimo, abbiamo delle idee, ma non tutti ti danno i giocatori. Con 2-3 innesti sarei felice”

Sta pensando di riportare dentro Totti?
“Devo capire che cosa può e vuole fare Francesco, arriverà il giorno che glielo chiederò. Al Milan Maldini è stato preso in considerazione, ma ora c’è Ibra e non penso possano coesistere. Poi c’è Del Piero che può fare qualsiasi cosa. Noi attendiamo di capire da Francesco cosa vuole fare”

Domenica c’è il derby, come si stai preparando?
“Il derby è una gara che si prepara da sola. L’allenatore deve fare l’equilibratore, e una partita che sentono in tantissimi, dobbiamo stare sereni. Sarà una sfida difficile, la Lazio è in un momento splendido: gioca bene, crea tanto, sta dove si merita. Sa essere compatta, ha creato problemi a tutti”