Tennis
Jannik Sinner ed il suo equilibrio perfetto all’Australian Open
Non è così complicato spiegare perché Jannik Sinner con la vittoria dell’Australian Open sia, ad oggi, di gran lunga il miglior giocatore del mondo, tutto questo è merito anche del suo perfetto equilibrio. E come sia diventato, vincendo gli Australian Open per il secondo anno di fila, il primo italiano della storia a conquistare tre titoli Slam. Nel successo in finale su Alexander Zverev, avversario che in precedenza lo aveva battuto quattro volte su sei, ci sono gran parte delle risposte.
La serenità di Sinner
Jannik sa sempre (davvero, sempre) trarre il massimo da quello che ha. Nell’ultimo atto di Melbourne non è stato perfetto, ma ha accettato i suoi errori e le chance mancate con una serenità zen, senza il minimo cenno di frustrazione. È stato, semplicemente, appena meglio dell’avversario in ogni frangente.
Sinner fa la differenza nei punti che contano
Jannik non solo non è spaventato dai punti che scottano, ma riesce a trovare il massimo rendimento proprio lì, mentre la mano dei rivali comincia a tremare. “Nella battaglia sa anche divertirsi – aveva spiegato Simone Vagnozzi – e così la fatica pesa meno”.
Australian Open: l’equilibrio di Jannik Sinner
L’equilibrio. Inteso non solo come equilibrio mentale, ma pure come capacità tecnica di non mostrare punti deboli. In alcuni tratti della finale, il numero 2 del mondo è parso in grado di arrivare a picchi di rendimento più alti, in particolare col servizio. E non ha quasi mai perso campo nello scambio di rovescio, dove normalmente gli avversari di Jannik soffrono costantemente, in particolare col prolungarsi del confronto. Ma se parliamo di costanza, di solidità, di equilibrio appunto, tra Sinner e Zverev c’è un abisso. Poi, come in ogni grande impresa, serve anche la fortuna. Che stavolta si è fatta viva sotto forma di un nastro sul 4-4 del tie-break. Non era un dettaglio, in quel momento, ma una superiorità così evidente non si può far ruotare attorno a un singolo punto, seppur importante. Jannik Sinner ha vinto – è forse questa la statistica più impietosa per tutti gli altri – le ultime dieci partite contro i top 10 nel minimo numero di set necessari, senza mai concedere parziali. Non accadeva dal 1973. Non abbiamo solo un campione, abbiamo un fenomeno.
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