Interviste Esclusive
ESCLUSIVA – Mattia Altobelli: “L’Inter in Champions è andata oltre le aspettative, sul derby di domenica….”
Nella giornata di ieri, abbiamo avuto ai nostri microfoni Mattia Altobelli, ex calciatore dell‘Inter e figlio del grande Alessandro Altobelli detto “Spillo”. Mattia ci ha parlato delle sue stagioni all’Inter da calciatore e dell’andamento della stagione attuale dei meneghini. Ecco la nostra intervista a Mattia Altobelli.
Cosa ne pensi della partita contro il Monaco?
“C’è poco da dire, la partita di ieri è stata lampante, l’Inter è partita forte dal primo minuto e nei primi 10 minuti poteva fare già 3 gol. L’Inter complice l’espulsione ha indirizzato subito la partita nella maniera giusta. L’espulsione arriva perché l’Inter ha messo una ferocia altissima nei primi minuti e l’espulsione deriva dal pressing alto dell’Inter. L’Inter gioca bene, diverte e sta anche bene fisicamente ed ha fatto un percorso pressoché perfetto in Champions. Non si deve sottovalutare il percorso dell’Inter, c’è da essere contenti di come gioca e per come sta in campo in questo momento“
L’allenatore del Monaco era fiducioso di fare una bella partita ma alla fine hanno addirittura finito la partita in 9. Qual è la difficoltà di un allenatore a trovarsi in questa situazione e se ci sono stati errori tecnici da parte del monaco?
“La partita si prepara in una certa maniera, il Monaco va a San Siro e prepara il modo di stare in campo e poi però si è trovato un’Inter partita fortissimo e si è trovato sotto di un gol e sotto di un uomo. A quel punto tutto quello che si è preparato non vale più, si deve entrare dentro la testa dei giocatori perché altrimenti va a finire male. L’Inter nel primo tempo aveva il controllo totale e poteva fare anche più di 2 gol. Non mi sento di dire che abbia sbagliato l’allenatore del Monaco ma mi sento di dire che l’Inter ha fatto un ottima partita, indirizzata nei primi minuti e gestita per tutti gli altri”.
Che ricordi hai dell’Inter dei tuoi tempi?
“Sono stati tempi bellissimi, eravamo una primavera fortissima fatta da gente che è arrivata tutti a livelli alti. Ai tempi il livello era un po’ più alto. Quando io ero in primavera come competitor avevo Pandev, Oba Martines e Roberto Chiaria, giocatori che qualcosa in carriera avevano fatto. Poi in prima squadra c’erano Vieri, Ronaldo, Recoba, Crespo, sono attaccanti che hanno scritto la storia del calcio in giro per il mondo. Ai tempi era difficile imporsi in prima squadra, adesso invece è un poco più facile. Se si fa un campionato ottimo in primavera, in prima squadra l’esordio si fa. Noi abbiamo vinto tutto ciò che c’era da vincere, nello stesso anno abbiamo vinto campionato e torneo di Viareggio. Un torneo che all’epoca già solo parteciparvi era qualcosa di spettacolare. Avevamo un bellissimo gruppo, siamo rimasti amici anche fuori dal campo, ho imparato tantissimo e li ricordo ancora oggi come tempi stupendi”.
Come valuti il percorso dell’Inter in Champions?
“Secondo me si pensava di fare una buona Champions League e si è andati oltre le aspettative perché per molte volte l’Inter non ha schierato l’11 titolare, è riuscita a gestire le forze anche per il campionato dove il Napoli corre e non si poteva lasciare niente di intentato. Nella gestione delle forze l’allenatore è stato perfetto, 1 solo gol subito a Leverkusen tra l’altro non regolare probabilmente. In un percorso di Champions League però ci può stare una sconfitta. Ci sono solo due squadre superiori all’Inter come Liverpool e Barcellona anche se quest’ultima spesso concede qualcosa come contro l’Atalanta. L’Inter può solo che migliorare non potendo abbassare la guardia in campionato“.
Cosa manca all’Inter nella gestione delle partite?
“L’Inter è sempre partita forte ed è sempre riuscita ad indirizzare le partite ed ha avuto sempre il solito problema, tante occasioni create e non concretizzate e poi se si tiene la partita in bilico il gol si può prendere come si è rischiato di prenderlo contro il Venezia. Le partite si devono chiudere prima, quando l’avversario in difficoltà. Non si deve dare la possibilità alle altre squadre di rientrare in partita cosa che però è successa contro il Milan in Supercoppa e contro la Juve, una partita che da 4-2 non può finire 4-4 poiché l’Inter era altamente superiore. Il derby è una partita diversa dalle altre, anche se il Milan non sta vivendo un buon periodo, può sempre metterti in difficoltà, nel derby può succedere ogni cosa perché le motivazioni fanno la differenza”.
Come si prepara mentalmente il derby di domenica dopo ciò che è successo in Supercoppa?
“Secondo me la partita si prepara come si sono preparate le altre. Si deve allenare sulle proprie qualità e sulla solita idea di calcio. Inconsciamente durante la partita il pensiero di ciò che è successo prima viene in mente. L’Inter deve partire forte come è successo nelle scorse giornate perché sa che quella è la sua forza.”
Sui giovani, come si fa a crescere i giovani calciatori italiani?
“Il discorso sui settori giovanli è molto lungo poiché è fondamentale per il calcio italiano. Io conosco abbastanza bene il mondo Inter e so come lavoro, tanti giocatori del settore giovanile arrivano a giocare ad alti livelli, è un segno del giusto lavoro ed i frutti arrivano. All’Inter e nei grandi club per passare dalla primavera alla prima squadra devi essere pronto. Camarda ad esempio che è un ragazzo fenomenale che alla sua età fa cose impressionante, quando gioca in nazionale con i pari età si vede che ha una marcia in più degli altri quindi i giovani talenti in Italia ci sono e bisogna avere il coraggio di lanciarli quando sono pronti. Gli si deve dare il tempo di sbagliare, con l’esperienza si fanno meno errori ma all’inizio si deve esser disposti a dare tempo ai ragazzi di sbagliare, è tutto qui il discorso. Se si dà il tempo di sbagliare e di crescere allora gli allenatori potrebbero avere più coraggio“:
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