Tennis
Sinner dopo il trionfo agli Australian Open: “Terzo slam, famiglia, Zverev… vi dico tutto”
Le parole del numero 1 al mondo dopo il secondo trionfo consecutivo in Australia
Jannik Sinner è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport dopo la vittoria a Melbourne dell’Australian Open. Di seguito le sue parole del numero 1 al mondo.
L’intervista di Jannik Sinner dopo la vittoria dell’Australian Open
Jannik, terzo Slam conquistato a soli 23 anni. Lei non si ferma mai, punta sempre a fare di meglio o di più, ma questa volta una pacca sulla spalla per dirsi “bravo” la merita, che ne dice?
“Si, dai. Sono stato bravo perché abbiamo superato tante difficoltà, sia prima del torneo che durante. Ma è una pacca sulla spalla che condivido anche con la squadra, con tutta la mia famiglia, con le persone che amo e che mi tengono sempre su di morale, anche quando non è così semplice. Quindi siamo stati bravi”.
Avete festeggiato?
“Una cosa molto tranquilla. Una cena con le persone più strette. La squadra, mio fratello. Un momento per stare insieme rilassati”.
Ha chiamato la mamma?
“Sì certo, ma anche lì ho solo chiesto se stavano tutti bene, e poi ci siamo salutati”.
Ha vinto la finale contro Sascha Zverev in tre set, senza concedere nemmeno una palla break, come soltanto i più grandi del suo sport sono riusciti a fare prima di lei: Sampras, Federer e Nadal. Cosa si prova a fare parte della storia del tennis?
“La storia del tennis la seguo, ma in questo momento sto provando a fare la mia di storia. Gioco per me stesso, per chi lavora con me, faccio tanti sacrifici. Gioco per tutta l’Italia. So che mi hanno seguito in tanti svegliandosi la notte o alla mattina presto, sento tutto questo tifo anche da lontano e mi piace”.
Cosa ha detto a Sascha Zverev quando ha provato a consolarlo dopo la sconfitta?
“Stava vivendo un momento difficile. Ho provato a dirgli andare a testa alta perché è un grande giocatore e ha una bella famiglia che lo segue. Due anni fa ha avuto un bruttissimo infortunio e comunque è riuscito a tornare a giocare finali di questo livello. Sono sicuro che presto toccherà anche a lui, lavora tantissimo e se lo merita”.
Il suo allenatore Darren Cahill ha detto che lei ha trovato nelle linee del campo da tennis il suo posto sicuro, il suo rifugio. È d’accordo con questa immagine?
“Il tennis è una parte molto importante della mia vita, altrimenti non sarei qui con questo trofeo tra le mani. Diciamo che, quando vado in campo riesco a esprimere me stesso, a mettere da parte tutte le cose negative, anche se non sempre è così facile. Da un lato sono ossessionato da quello che faccio, ma sono anche sensibile alle cose importanti che ci sono fuori dal tennis”.
A proposito di cose importanti: ha detto che quest’anno vuole dividere meglio lavoro e affetti. Pensa di cambiare qualcosa nella sua programmazione?
“Al momento non abbiamo ancora deciso nulla con la mia squadra. Al ritorno da Melbourne mi servirà qualche giorno di riposo, per staccare anche un po’ dal tennis che è importante. Andrò forse un po’ a casa mia in montagna. Preferisco prendermi un giorno in più di libertà, ma poi tornare al lavoro senza distrazioni. Una volta che ci si torna ad allenare, esiste solo il tennis”.
È passata la notte, avrà pensato all’anno scorso, una vittoria in rimonta e a questa vittoria così netta. Sono state emozioni differenti?
“Vincere il primo Slam ti dà una sensazione di sollievo, perché durante il percorso non sai mai se avrai la fortuna e la capacità di riuscirci. Ogni torneo in cui ti trovi a giocare la finale, però è diverso e speciale. Quando devi superare delle difficoltà come ho fatto io queste settimane rende tutto più bello”.
Neanche il tempo di festeggiare in Australia che già vogliono farle fare il Grande Slam vincendo anche Parigi, Wimbledon e Us Open. Ci pensa?
“No, onestamente no. Ho in mano questo trofeo, voglio godermelo, apprezzare il viaggio che ho fatto per conquistarlo. Poi penserò al Roland Garros che è il prossimo Slam in calendario. Tutto diverso, superficie diversa, ovviamente cercherò di migliorarmi, lo scorso anno avevo giocato la semifinale. Penso che si debba anche apprezzare quello che si conquista, io adesso ho vinto questo e vediamo cosa ci riserverà il futuro”.
Jannik, è più grande la gioia per una vittoria o il dolore per una sconfitta?
“Mi sentirei di rispondere, il dolore per una sconfitta. Noi esseri umani siamo tutti uguali e siamo molto più attenti a quello che non riusciamo a ottenere che non ad apprezzare quello che abbiamo…”.
Termina qui l’intervista di Jannik Sinner dopo la vittoria dell’Australian Open.
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