Serie A

I segreti del Bologna di Italiano: sacrificio, determinazione e qualità

Pubblicato

il

VINCENZO ITALIANO ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Bologna vola e la curva si innamora. O meglio, non solo la curva ma tutta Bologna si è innamorata pazzamente del Bologna di Italiano. Forse, anche di più attratta da questo Bologna rispetto a quello di Thiago Motta. L’aria che si respira allo stadio è fantastica complice la grande empatia tra i tifosi e la squadra, tra la gente e Italiano.

Il credo calcistico di Italiano

Il credo calcistico di Italiano è semplice: se non corri e rincorri fi no agli ultimi attimi sono guai seri. Lucumi che nel recupero va ad aggredire alto un centrocampista dell’Atalanta è la chiave di lettura di come è e dovrà continuare a essere il Bologna di oggi. Il primo obbiettivo è stato raggiunto martedì sera contro l’Atalanta: semifinale storica dopo ben 20 anni. Merito del mister e della squadra, sempre più unita. Questa è una componente fondamentale in questo giochino e non si acquista sul mercato, chi ha la fortuna di averla non ha bisogno di rafforzarsi con l’acquisto di tanti nuovi calciatori, deve solo fare l’impossibile per mantenerla. Ormai, si è capito che il Bologna e Italiano sono una cosa sola, quasi un corpo unico. Ciò è evidente anche per come giocano i rossoblù: aggressività, pressione alta, intensità e per la sua capacità di far diventare ciascun pallone giocato quello della vita. Dentro il credo calcistico di Italiano c’è il fuoco che ha addosso l’allenatore rossoblù.

Castro: un possibile top player

La sua corsa matta e disperata verso il settore ospiti, con sguardo incredulo rivolto verso la panchina se la ricorderanno a lungo i tifosi presenti al Gewiss. Santi dopo il gol della qualificazione contro l’Atalanta è diventato qualcosa di più per il Bologna: la sua capocciata ha riportato, infatti, i rossoblù in semifinale di Coppa Italia, l’ultima volta nel 1999 con Mazzone in panchina. Con quella di Bergamo, Santi ha messo a referto l’ottava rete stagionale, la seconda in Coppa Italia. Il tutto con mezza stagione ancora da giocare e a solo 21 anni. A Bologna vive da principe, anzi da giovane re, e ci tiene a sottolinearlo in tutte le interviste: quando è in campo ci mette una passione latina, che va dalla gioia della rete al pianto finale per la vittoria. Un anno dopo dal suo arrivo a Bologna, Castro è diventato tra i giocatori più amati dal pubblico del Dall’Ara e non vorrà, di certo, fermarsi qui.




SEGUICI ANCHE SU: Instagram @oggisport | X OggiSportNotiz2 | Facebook @oggisportnotizie | Telegram OggiSportNotizie | Youtube @oggisportnotizie | Twitch OggiSportNotizie | Bluesky @oggisportnotizie.bsky.social


Exit mobile version