Serie A

Casadei a Torino Channel: “Potevo essere già granata. Valverde un riferimento”

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Il primo contatto di Casadei in campo con il Torino l’ha avuto sabato contro il Genoa, andando pure non lontano dal gol di testa, il secondo considerata la squalifica di Ricci e l’infortunio di Tameze potrà avvenire dall’inizio al Dall’Ara. Cesare Casadei ha iniziato a scendere nella nuova realtà granata parlando a Torino Channel di questa nuova avventura.

L’arrivo al Toro

“Sono contento di essere arrivato al Toro, ci ero andato vicino un paio d’anni fa, poi le cose
sono proseguite diversamente e sono finito al Chelsea. L’ultimo mese è stato travagliato, ma la continua fiducia manifestata dal presidente che ringrazio, dal direttore e dal mister è stata decisiva. L’emozione quando la trattativa si è conclusa è stata grande. Qui senti la storia del club quando entri al Fila o allo stadio e vedi tutte le foto che ritraggono i protagonisti del Grande Torino”.

Un tipo tranquillo

“Sono un tipo tranquillo, mi piace tornare dai miei genitori che hanno la piadineria e mangiare la piadina crudo, squacquerone e rucola, la più classica e sempre quella. Mio fratello? Prima o poi ripartirà per l’America perché in realtà vive là, ma un paio di volte l’anno viene in Italia per stare un po’ con me. Giocava a calcio, ha la mia stessa passione, quindi
non mi piace dire che lavora per me, però è quello che mi aiuta in tutto che quello che faccio, adesso ad esempio a trovare casa”.

Valverde, il suo riferimento

“Valverde mi piace per stile di gioco, perché è duttile e sa coniugare qualità e quantità, può ricoprire tanti ruoli ed è veramente un centrocampista di grande ispirazione. Andando nel passato io sono invece cresciuto con Kakà, era il mio idolo quando ero un bambino quando si vuole sempre segnare ed essere gli attaccanti.”

Il rapporto con Vanoli

“Quando ero all’Inter mi capitava di allenarmi con la prima squadra, ed essendo lui allenatore in seconda posso dire che si occupava prendendosi cura di noi giovani. Passare dall’Inter al Chelsea non è stato facile, però, in Inghilterra sono cresciuto tanto.”

L’esordio in Premier League

“Partita da sogno non tanto perché avevamo perso e nemmeno di poco (4-1 per i Reds, ndr), però l’emozione era stata grande. Questo però è stato il momento giusto per tornare in Italia. Dove preferisco giocare? Ho fatto di tutto, nasco mezzala in un centrocampo a 3, ma mi sono adattato anche a 2, però nel Chelsea ho giocato anche da solo, come mediano, o pure da trequartista”.




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